Per quale motivo si scelgono le microspie e le microtelecamere al posto delle normali telecamere di videosorveglianza vere e proprie? Ovviamente, in entrambi i casi, l’obiettivo principe è lo stesso, ossia quello di proteggere la propria casa e i propri cari dai tentativi di effrazione e dalle cattive intenzioni di ladri e malintenzionati. Ad oggi, grazie all’evoluzione progressiva e ininterrotta che sta vivendo il settore della tecnologia, le persone ed il pubblico di internet hanno davvero l’imbarazzo della scelta in termini di varietà di prodotti per la sicurezza e di competitività di prezzi presenti sul mercato.

Certo è che chi installa un apparecchio specifico per la sicurezza deve necessariamente seguire determinati criteri, dovuti si alle proprie specifiche esigenze ma soprattutto alle caratteristiche dell’edificio che si intende porre sotto controllo. Ad esempio è bene sapere che determinati dispositivi per la sicurezza vanno posizionati in zone non facilmente raggiungibili e soprattutto lontano da occhi indiscreti. Ed è proprio per questo che molti decidono di dotarsi di apparecchi piccoli come le microspie e le microcamere, in quanto sicuramente poco ingombranti e sufficientemente affidabili per il lavoro che gli viene richiesto. Dunque parliamo di apparecchi sicuramente in grado di garantire una buona qualità video, anche se minore rispetto a quella delle tradizionali telecamere di videosorveglianza.

Quando parliamo di microspia intendiamo un dispositivo elettronico facile e veloce da occultare per via delle sue ridottissime dimensioni (può essere nascosta addirittura in un bottone, in una penna e così via), formato generalmente da un microfono e da un trasmettitore in grado di intercettare conversazioni vocali e ritrasmetterle attraverso le onde radio (le stesse, infatti, vengono spesso utilizzate dalle forze dell’ordine nel corso delle indagini per ascoltare le conversazioni di sospettati, semplicemente ponendole vicino ad essi durante il dialogo).

Le microcamere o telecamere miniaturizzate presenti sul mercato sono numerose e di differenziano per caratteristiche e componenti: si tratta di dispositivi ad elevata tecnologia elettronica in grado di intercettare le immagini e la luce per poi trasformarle in segnali elettrici. Sul mercato si possono trovare svariate forme di microcamere (penna, portachiavi, cappello, orologio), segno che la fantasia in questo settore non trova davvero limiti. Il fulcro di una microcamera di ultimissima generazione, ovviamente digitale, è in assoluto il foto-sensore, capace di captare le immagini e convertirle in segnali elettrici.

Tra gli svariati aspetti positivi di microcamere e microspie, però, vanno illustrati anche quelli negativi: partiamo con il primo, ossia la possibilità di poter essere intercettate da piccoli rilevatori molto precisi, alimentati a batterie, capaci di rilevare, fino ad una distanza di 10 metri circa, le telecamere wireless, i segnali wi-fi, i cellulari e ancora i segnali audio presenti nell’area circostante.

La possibilità che questo tipo di apparecchiatura di videosorveglianza venga scovata è quindi reale, ma è anche vero che questo tipo di rilevatori è solitamente adoperato dalle forze dell’ordine o da agenti che operano nel settore dello spionaggio industriale, mentre risulta assai meno frequente che vengano utilizzati per intercettare apparecchiature posizionate in un appartamento o all’interno di una attività commerciale.