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Telecamere di videosorveglianza: caratteristiche e funzioni

Attualmente la videosorveglianza consente di controllare un determinato ambiente tramite l’utilizzo di telecamere e di altri apparecchi in grado di trasmettere video ed immagini, essendo posizionati in modo strategico nella zona posto sotto monitoraggio. Parliamo di un settore in continuo sviluppo, che prospera in modo progressivo insieme allo sviluppo delle tecnologie. La videosorveglianza, in passato usata in special modo negli ambienti lavorativi, da circa un decennio a questa parte si è diffusa anche in campo domestico, sia per i prezzi competitivi che per le spiccate funzioni che questi prodotti sono in grado di offrire agli utenti. Detto ciò, come optare per il giusto sistema di videosorveglianza in base alle proprie specifiche esigenze? Con questo articolo vi daremo alcuni consigli per scegliere l’impianto ideale attraverso la suddivisione per qualità visiva e di registrazione delle telecamere.

Telecamere 380TVL CMOS: questa tipologia di telecamera è ad oggi sconsigliabile, in quanto il costo di tali dispositivi è ormai comparabile a quello di telecamere di qualità maggiore.

Telecamere 420TVL CCD: si tratta di apparecchi a primo prezzo con CCD della Sharp, molto utili per le riprese diurne, mentre in notturna, nel momento in cui si attivano gli infrarossi, rendono una visione lievemente buia, con un tipo di illuminazione in prevalenza nell’area centrale con piccoli punti bui periferici. Risultano l’ideale per chi non desidera spendere molto e non ha la necessità di una buona visione nelle ore notturne.

Telecamere 480TVL CCD: parliamo di dispositivi con CCD della Sony che rappresentano l’ideale per un sistema domestico con una buona prestazione sia in diurna che nelle ore notturne. Sono consigliabili, in special modo, per installatori e rivenditori. Attraverso queste telecamere per la videosorveglianza, si possono ottenere buone immagini sia durante le ore diurne che di notte con IR.

Telecamere 600TVL CMOS con Filtro IR-CUT: si tratta di nuovissime telecamere presenti in commercio, capaci di garantire una eccellente risoluzione con colori vividi e fedeli alla realtà: ciò avviene grazie al filtro IR-CUT; questi dispositivi offrono inoltre una buona visione in notturna, in quanto il sensore CMOS a 600TVL possiede la sensibilità allo spettro invisibile degli IR. Queste telecamere risultano l’ideale per chi desidera ottenere immagini di eccellente qualità sia di giorno che di notte.

Telecamere 650/700TVL CCD Sony Effio: parliamo delle telecamere più tecnologiche sul mercato, possiedono un CCD ad elevata risoluzione con funzionalità notevolmente avanzate riguardo la regolazione del controluce, la diminuzione dei disturbi, l’anti-abbagliamento dovuto per esempio dai fari dei veicoli. Si possono annoverare tra le più belle telecamere analogiche di videosorveglianza, idonee in qualsiasi condizione di luminosità in quanto si possono regolare in maniera automatica alle più svariate condizioni ambientali. Rappresentano l’ideale per chi vuole il meglio tra le telecamere e per quelle circostanze per le quali risulta necessario ottenere le riprese in controluce, come avviene per esempio per i soggetti posti sulle vetrate o per la lettura delle targhe dei veicoli. Tali dispositivi sono inoltre forniti di IR ad elevata luminosità e potenza; pertanto sono capaci di illuminare fino a 30 o 50 metri garantendo delle buonissime immagini anche durante la notte.

I vantaggi di un Kit per la videosorveglianza

Fino a qualche anno fa, quello che era un optional molto costoso ad appannaggio di enti pubblici o strutture di una certa valenza come banche e musei, oggigiorno rappresenta è un bene alla portata di moltissime persone: parliamo dei sistemi di sicurezza e nello specifico dei kit per la videosorveglianza, gli unici capaci di assicurare all’utente grandi vantaggi tra cui il monitoraggio totale e continuo degli ambienti interessati.  In un passato non troppo remoto, oltre ad essere molto meno accessibili economicamente, gli impianti di videosorveglianza dovevano essere installati inevitabilmente da tecnici specializzati, i quali dovevano realizzare anche un sopralluogo dell’edificio da videosorvegliare.

Attualmente, al contrario, la situazione è notevolmente mutata: grazie alla diffusione esponenziale dei kit di videosorveglianza, ognuno può acquistare un kit fai da te ed installarlo nella propria casa (oppure all’interno di un ufficio, un’attività commerciale, una azienda e così via) in modo del tutto autonomo senza l’aiuto di personale esperto o chissà quali competenze nel settore. Questi equipaggiamenti sono completamente autosufficienti e composti dalle telecamere, dal Digital Video Recorder e da una serie di altri accessori. Si possono acquistare nei negozi fisici ma anche sui siti web di e-commerce specializzati come il nostro, dove si possono trovare numerosi prodotti a prezzi davvero competitivi.

Vediamo ora quali sono i vantaggi di un kit di videosorveglianza: innanzitutto un kit consente di controllare in modo diretto e senza intermediari la condizione degli ambienti videosorvegliati. Uno specifico segnale acustico avvertirà il proprietario nel momento in cui si verificherà un qualcosa di anomalo rispetto alla norma (movimenti particolari, tentativi di intrusione ecc.). In questo modo, anche se l’utente è lontano dall’area di allarme, grazie al software del kit installato nel Digital Video Recorder, potrà connettersi nell’immediato e visionare i filmati registrati dalle telecamere, verificando in tal modo se si tratti di un falso allarme oppure di un reale tentativo di intrusione da parte di malintenzionati (le registrazioni consentiranno di individuare agli eventuali responsabili del furto).

Una delle caratteristiche più vantaggiose di un Kit è l’assenza totale di necessità di intermediari, ossia di personale preposto alla videosorveglianza: per via del software e del Digital Video Recorder, infatti, i kit di ultima generazione operano in totale autonomia, segnalando problemi soltanto in caso di reale necessità, e archiviando tutte le immagini che potrebbero essere utili anche a posteriori per ricostruire determinate circostanze. Altri due importanti vantaggi nell’installazione di un kit fai da te riguardano l’effetto deterrente che questo equipaggiamento ha su ladri e malviventi e quello economico, in quanto risulta una bella agevolazione avere maggior sicurezza a costi tendenzialmente contenuti ed alla portata dei più.

Infine è assolutamente importante sottolineare che i kit per la videosorveglianza non servono soltanto ad arginare i furti e le effrazioni, ma possono essere fondamentali anche per scongiurare altri fenomeni molto pericolosi e rischiosi per la salute delle persone come gli incidenti in ambiente di lavoro, o ancora black-out nocivi alla produzione in corso. Il vantaggio basilare di questi kit, comunque, rimane la possibilità di proteggere i propri immobili anche quando si è lontani.

Digital Video Recorder di videosorveglianza

Prima di spiegare il funzionamento di un Digital Video Recorder (DVR) per la videosorveglianza, è importante comprendere di cosa parliamo: si tratta di un videoregistratore digitale che gestisce i diversi filmati per il controllo, la registrazione e la memorizzazione in archivio dei video dalle telecamere al disco fisso. In commercio si possono trovare diversi tipi di Digital Video Recorder, i quali differiscono tra loro per prestazioni, numero di ingressi video e capacità di trasmettere le immagini via web o rete LAN. Il buon funzionamento dei videoregistratori digitali consiste in due caratteristiche importanti e prioritarie: parliamo della compressione e della digitalizzazione dei video.

Vediamo ora come funziona un Digital Video Recorder di videosorveglianza: per avere un eccellente risultato è importante la scelta dell’algoritmo di compressione; il videoregistratore codifica e decodifica le immagini attraverso i Codec video, ossia apparati che si basano su modelli matematici. Questi codici sono fondamentali per comprimere i flussi video, i quali comprendono un alto numero di informazioni da trasmettere. Conseguentemente, per poter archiviare questi dati sull’hard disk ed inviarli attraverso internet, è indispensabile una compressione davvero notevole. I Digital Video Recorder più all’avanguardia sono forniti di processori molto potenti e di hard disk assai capienti (i codec più usati sono l’H.264, l’MJPEG e l’MPEG-4).

La registrazione viene realizzata su disco fisso (in alcuni modelli può essere presente anche la funzione estraibile); la capacità dell’hard disk cambia a seconda della scelta del fornitore. Il numero degli HD che si possono introdurre nel DVR può andare da 1 a 8, garantendosi in tal modo ore e giorni di registrazione. La velocità di registrazione si misura in semi-quadri al secondo (FPS): i videoregistratori digitali più recenti ed efficaci possono raggiungere i 25 FPS per canale con un grado di qualità davvero alto. La visualizzazione dei video in tempo reale è viene espressa in Field al secondo (la funzione di registrazione o di play back è essenziale per riprodurre in differita). Tale ricerca si realizza sul menù, che permette di richiamare gli avvenimenti per data e ora, per tipo di allarme o per sensore. Le copie di immagini e video (back up) sui supporti esterni del Digital Video Recorder sono necessarie nel momento in cui le informazioni su un particolare fatto debbano essere duplicate.

Inoltre il Digital Video Recorder può essere Simplex, Duplex e Triplex: il primo tipo riguarda i dispositivi in grado di effettuare una sola funzione per volta; il secondo indica due apparati Simplex uniti che permettono di realizzare due funzioni simultaneamente, ossia la visualizzazione multi schermo e la videoregistrazione codificata. Il terzo tipo riguarda una tecnologia sviluppata nei Digital Video Recorder più recenti che permette di effettuare contemporaneamente tre funzioni, ovvero la registrazione degli eventi, la riproduzione e la trasmissione dei dati attraverso il web (il filmato viene trasmesso via internet attraverso uno streaming video).

Gli studiosi hanno realizzato diverse ricerche per comprendere come funziona e può funzionare al meglio un Digital Video Recorder di videosorveglianza. Il principale risultato raggiunto è rappresentato dall’ottimizzazione della compressione riguardante i filmati, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’abbassamento della qualità.

Telecamere alimentate con pannelli solari

Telecamere alimentate con pannelli solari – Un sistema per la videosorveglianza, volto alla tutela della propria abitazione ma anche a quella di un negozio, di una azienda, di un ufficio o di un’attività commerciale da eventuali azioni da parte di ladri e malintenzionati, rappresenta ad oggi la soluzione migliore per chiunque voglia proteggere e salvaguardare ciò a cui tiene. Questo tipo di impianto si predispone in modo semplice e funzionale in base alle specifiche esigenze degli utenti, rendendo tempestivo il riconoscimento di eventuali ospiti sgraditi. Fino a qualche anno fa questa tipologia di sistemi risultava non alla portata di tutti a causa degli alti costi e di un tipo di offerta di mercato ancora notevolmente ristretta. Oggigiorno, invece, il progresso esponenziale della tecnologia, consente di abbattere i costi e di avvicinare sempre di più i cittadini e le imprese a questo specifico settore. Sul web e nei negozi fisici specializzati la scelta in questo panorama è davvero vasta, sia in termini di offerte che di tipologie di sistemi per la videosorveglianza.

Vediamo ora nello specifico in cosa consiste l’alimentazione delle telecamere di videosorveglianza tramite i pannelli solari: nel caso in cui voi non disponiate di un allaccio per l’elettricità, oppure se le batterie in dotazione hanno una durata illimitata, vi è la possibilità di usare le telecamere per la videosorveglianza alimentate grazie ai pannelli solari. Una delle maggiori aziende produttrici a proporre in commercio un prodotto del genere si chiama l’italiana Volta Electronics. Parliamo di una telecamera alimentata attraverso l’energia del sole; la stessa si connette alla rete Internet ed invia le immagini generate tramite Wimax oppure attraverso Wifi, Hiperlan e 2G/3G via SIM Card telefonica. Pertanto non vi è la necessità di un allaccio di rete, né  tanto meno di alimentazione.

Il nome di questo tipo di telecamera di videosorveglianza è “Solar Camera”: quest’ultima riesce quindi ad essere totalmente indipendente, ed è capace di lavorare in condizioni notevolmente difficili, in quanto resta attiva fino a sei giorni in situazioni di assenza totale di illuminazione solare (circostanza ambientale tuttavia statisticamente mai rilevata in condizioni tipiche di utilizzo). Un altro aspetto molto importante di questa specifica telecamera riguarda la sua mobilità, che le consente di essere utilizzata anche in ambienti di lavoro di tipo itinerante (ad esempio cantieri edili, location pericolose o poste lontano da fonti di alimentazione), con l’obiettivo di prevenire condizioni di pericolo e concorrere alla diminuzione di furti o incidenti sui luoghi di lavoro.

La Solar Camera consente inoltre l’invio di messaggi o e-mail al proprietario dell’edificio posto sotto controllo in caso di allarme o della rilevazione di movimenti sospetti, gestendo autonomamente le segnalazioni e le comunicazioni da e verso i dispositivi di sicurezza esterni come i sistemi di allarme, le sirene e i sensori esterni. La capacità di interfacciarsi in modo diretto con impianti terzi consente all’installatore di programmare in maniera avanzata determinati eventi personalizzati come ad esempio l’accensione di una periferica di illuminazione, l’invio di un alert alle forze dell’ordine, o ancora l’avvio di una sirena oppure la chiusura delle porte di accesso.

Telecamere Videosorveglianza Bullet

Nel mondo delle telecamere per la videosorveglianza, la tipologia denominata Bullet (in inglese pallottola o proiettile) è molto diffusa. La denominazione Bullet si attribuisce per la forma del dispositivo: si presenta infatti come un cilindro dalla conformazione allungata, al cui interno sono posizionati tutti gli elementi che compongono la stessa telecamera.

L’obiettivo di questa telecamera deve essere puntato verso area da videosorvegliare; può avere lo zoom regolabile anche a distanza per poter circoscrivere il campo di ripresa. Le immagini catturate dall’obiettivo vengono focalizzate all’interno di un dispositivo elettronico che permette di trasformare i segnali luminosi in elettrici. Questi dispositivi hanno inoltre una apertura che espone il silicio di cui sono composti alla luce, e possono essere di tipo CCD (Charge Coupled Device) oppure di tipo CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor).

Abbiamo quindi una parte circuitale che elabora il segnale elettrico per poi codificarlo nel formato digitale o analogico, in base alla tipologia di uscita di cui è provvista la telecamera. Per quanto riguarda il primo caso, generalmente si disporrà di un cavo coassiale, nel secondo caso (telecamera IP) si avrà una presa detta LAN, attraverso la quale connettere il cavo Ethernet. Nella maggior parte delle circostanze è necessaria la connessione ad un alimentatore a 12 V connesso alla rete luce: in questo caso, però, a causa della limitata potenza elettrica necessaria per gestire le telecamere Bullet, alcune telecamera IP si possono alimentare direttamente dal cavo LAN. Parliamo della tecnica chiamata POE, grazie alla quale l’alimentazione del dispositivo connesso in rete si realizza attraverso la connessione Ethernet.

Nella circostanza in cui la telecamera Bullet debba effettuare le riprese in situazioni in cui la visibilità scarseggia, è importante optare per modelli idonei alle riprese in notturna. All’interno di queste telecamere, sono presenti intorno all’obiettivo una serie di LED ad infrarossi: nel momento in cui l’illuminazione diminuisce al di sotto del livello prefissato, si accendono in maniera automatica, illuminando l’area da riprendere con una luce non visibile dall’occhio umano. Questo tipo di luce viene captata dalla telecamera quando viene disabilitato il filtro che, durante le riprese nelle ore diurne, impedisce ai raggi infrarossi di essere avvertiti (parliamo delle telecamere Bullet chiamate True Night & Day).

Le telecamere Bullet possono essere utilizzate sia in ambiente interno che esterno. Nel secondo caso vengono inserite all’interno di un involucro resistente agli agenti atmosferici (pioggia, nebbia, neve, forte vento, caldo afoso e così via). L’indice IP (diverso dall’omonimo IP riguardante le telecamere digitali – Internet Protocol) può variate da IP00 (che indica una scarsa resistenza) a IP68. I due dati si riferiscono al grado di protezione nei confronti dei corpuscoli solidi (in questo contesto 6), mentre il secondo si riferisce al livello di resistenza nei confronti degli elementi liquidi (in questo caso 8).

Per quanto concerne le caratteristiche tecniche nell’ambito di ripresa (risoluzione, sensibilità, zoom e così via) in commercio si possono trovare telecamere Bullet equiparabili alle Dome; inoltre, il vetro oscurato che generalmente include le Dome, nelle Bullet non è presente, pertanto è possibile guadagnare in termini di luminosità. Le Bullet, rispetto ad altre telecamere come le PTZ, le Dome o le Speed Dome, risultano più economiche ma al contempo non assicurano la possibilità di essere puntate su qualunque area raggiungibile dall’obiettivo attraverso il comando a distanza come accade nelle PZT o nelle Dome. Se questo aspetto non rappresenta una problematica, le Bullet vengono maggiormente favorite dagli utenti in quanto più semplici da installare, da configurare e da gestire nel tempo.

Telecamere Dome per la Videosorveglianza

L’evoluzione della tecnologia e la maggior necessità di sicurezza di enti pubblici, aziende o privati hanno portato la proliferazione, soprattutto nell’ultimo decennio, delle aree sottoposte a videosorveglianza, il tutto tramite sistemi di ripresa e di registrazione di video ed immagini. A tal proposito in questo articolo approfondiremo le caratteristiche delle telecamere di videosorveglianza Dome, le quali variano in base alla loro ubicazione (ambiente interno o esterno).

Nel caso in cui non ci sia una zona precisa da sorvegliare ma più aree poste ad una determinata distanza fra loro, oppure si ha necessità di monitorare un territorio vasto in maniera continuativa, anni fa si sfruttavano più telecamere, puntate in modo strategico per coprire il territorio da monitorare. Per abbassare i costi di una tale struttura, negli ultimi tempi sono state usate le telecamere PTZ (Pan Tilt Zoom). Pan e Tilt indicano il movimento che questa tipologia di telecamera può realizzare sull’asse orizzontale e verticale; Zoom indica che questa telecamera è caratterizzata da un obiettivo che permette di ingrandire le immagini riprese.

Un modello delle telecamere di tipo PTZ è rappresentato dalle telecamere Dome. Queste ultime sono fornite di obiettivi capaci di ruotare a 360 gradi in modo orizzontale, e di essere orientate a piacere a 180 gradi sull’asse verticale. Posizionandole al centro dell’area da monitorare, in posizione elevata, attraverso una sola telecamera, è così possibile avere facilmente sotto controllo un’area notevolmente vasta. Una ulteriore caratteristica delle telecamere di tipo Speed Dome è la velocità nello spostamento: quest’ultima, infatti, può arrivare al di sopra di 360 gradi al secondo.

Queste telecamere sono fornite inoltre di uno zoom sia ottico che digitale, la cui combinazione permette di ottenere gli ingrandimenti delle immagini catturate pari a centinaia di volte. La direzione di ripresa di queste telecamere è, generalmente, controllata in maniera digitale: è possibile, infatti, impostare precedentemente più zone da tenere sotto controllo che il software potrà selezionare a piacimento. Per poter passare da una zona ad un’altra, queste telecamere sono capaci di impiegarci meno di un secondo; al contempo la precisione del puntamento può raggiungere valori più bassi ad una frazione di grado.

Ovviamente, grazie alla telecamera Dome è possibile effettuare la scansione continua dell’area da sorvegliare seguendo una qualsiasi traiettoria. Per quanto riguarda il segnale video, le telecamere di tipo Dome possono avere un’uscita analogica oppure un’uscita digitale. Nel secondo caso si tratta di telecamere di tipo IP (Internet Protocol); il controllo del posizionamento è generalmente realizzato a distanza in modo manuale attraverso specifiche consolle, oppure altresì in maniera automatica attraverso pc sui quali gira uno specifico software capace di controllare e programmare le diverse sequenze di ripresa.

Tramite una sola telecamera di tipo Dome si può catturare un’immagine alla volta; se si rende necessario sorvegliare più zone nello stesso tempo, serviranno due o più telecamere Dome. Per semplificare la gestione, il controllo di più telecamere con uscita video analogica viene realizzato attraverso interfacce RS422 oppure RS485. Tutte le telecamere vengono connesse attraverso un solo cavo di collegamento, ogni telecamera viene distinta dalle altre attraverso un determinato indirizzo elettronico. Pertanto, per scegliere la telecamera sulla quale si desidera intervenire, basterà indicare il suo indirizzo per poi inviare i parametri che individuano il posizionamento dell’obiettivo.

Per quanto concerne l’aspetto delle connessioni, ancora più facile è il caso delle telecamere digitali o IP: in questo caso tutte le telecamere sono connesse al cavo di rete digitale LAN, e su questo confluiscono in forma digitale i segnali di controllo del posizionamento dell’obiettivo e i segnali video. La gestione di queste telecamere si realizza tramite determinati software su pc attraverso un browser. Per via dell’assorbimento di corrente mediamente elevato delle telecamere di tipo Dome, l’alimentazione fornita dalla linea LAN non è al momento sufficiente, per cui sarà necessaria un’alimentazione a 12 o 24 V, ricavata dalla linea a 220 V attraverso uno specifico alimentatore-riduttore di tensione.

Videosorveglianza: telecamere con zoom

All’interno dei kit per la videosorveglianza, oggigiorno, si possono trovare svariate tipologie di telecamere per ogni tipo di esigenza dell’utente, che sia per il monitoraggio di una casa o di un negozio, di un ufficio, di una azienda e così via, basta avere le idee chiare su ciò che si vuole. Per quanto riguarda le telecamere di videosorveglianza con zoom, queste ultime assicurano registrazioni di eccellenza. Parliamo di telecamere altamente professionali ed anche i video e le immagini generate risultano di qualità.

Questi apparecchi risultano molto delicati, pertanto sono quasi tutti dotati di una funzione di impermeabilizzate per poter essere installati sia in zone interne che esterne, generalmente la loro caratteristica principale è quella di possedere una base motorizzata (pertanto non stabile e fissa come la maggior parte delle telecamere tradizionali). Le telecamere con zoom si possono collegare con una base motorizzata denominata PAN TILT, e possiedono uno zoom ottico di diversa portata (i più diffusi sono i 27X con una messa a fuoco superiore).

Le telecamere di videosorveglianza con zoom, inoltre, possono essere gestite e controllate anche a distanza tramite un semplice telecomando solitamente incluso nel kit, che può essere connesso alla videocamera tramite RS-485. Il sistema di queste telecamere consente di impostare fino a 15 diversi protocolli di comunicazione; sono altresì dotate di una struttura specifica definita di anti-vandalismo (realizzata tramite una lega molto dura e robusta).

Queste telecamere con zoom possiedono anche una eccellente visione in notturna grazie alla dotazione di led infrarossi e di potenti sensori. È importante sottolineare che un impianto di questo tipo necessita dell’intervento esperti nel settore per la fase di montaggio. Generalmente questo genere di impianto viene installato durante la costruzione di un edificio, così da facilitare il giusto posizionamento di prese elettriche per l’alimentazione ed il corretto cablaggio dei cavi necessari per la trasmissione dei dati.

I kit possono essere arricchiti anche da registrazioni di voci, in quanto spesso possiedono un microfono incorporato che aiuta l’utente a capire ciò che succede nei dintorni esaminando il tutto attraverso un monitor. Questo sistema di sicurezza è perfetto per la protezione di vaste zone, magazzini, capannoni, stabili industriali ma soprattutto dove si ritiene necessario sorvegliare una situazione esterna. Pertanto, generalmente, le telecamere con zoom vengono installate su strade private, residence, stazioni, depositi per i bagagli, cortili, alberghi, pub, discoteche, parcheggi di attività e centri commerciali.

Il sistema di videosorveglianza, prima di essere realizzato, va pensato e progettato nei minimi dettagli, in quanto si tratta di installare un servizio molto importante, di quelli che solitamente sono indistruttibili, durano diversi anni ed assicurano un’eccellente monitoraggio. Le telecamere con zoom generalmente vengono posizionate all’interno delle recinzioni, spesso e volentieri in poderi agricoli oppure in zone in cui sono presenti campi per la coltivazione, che vengono così tutelati al meglio. Per quanto riguarda i dati raccolti, questi ultimi possono essere visionati nell’immediato o pochi istanti dopo. Infine è bene dire che ad oggi, sul mercato, non sono ancora presenti telecamere con zoom che sfruttano la tecnologia wireless (senza fili).

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