Siete davvero in tanti a chiedermi informazioni nell’ambito della privacy, soprattutto in riferimento ai criteri che legano la privacy alla videosorveglianza. Si tratta senza dubbio di un tema molto attuale e dibattuto. Oltre ai tanti post ed approfondimenti che ho elaborato e pubblicato in merito nel corso del tempo, per una maggiore consapevolezza sul tema suggerisco vivamente, a tutti coloro i quali fossero interessati all’argomento, di visitare il sito internet ufficiale del Garante per la protezione dei dati personali, in cui si fa il punto su tutto ciò che c’è da sapere sulla privacy con news, provvedimenti, note stampa e documentazione elaborata non solo a livello nazionale ma anche in campo internazionale.

Videosorveglianza e privacy

L´impiego degli impianti di videosorveglianza, da parte di soggetti sia pubblici che privati, è in crescita continua: tali sistemi, come ben si sa, trattano alcuni dati personali come la voce e l´immagine che vanno considerati, secondo quanto riportato dalla Direttiva 95/46/CE e dalla normativa in materia dello stato italiano, informazioni attribuite ad un soggetto identificato o identificabile. La dimensione assunta da tale fenomeno, specialmente per via delle numerose possibilità offerte dallo sviluppo delle nuove tecnologie, ha spinto il Garante della privacy ad intervenire per trovare un equilibrio fra la necessità di sicurezza, la prevenzione, la repressione dei reati e il diritto alla riservatezza e alla libertà della persona. Risale al 2000 la prima indagine sulla presenza delle telecamere visibili nel nostro Paese portata a compimento. Ed è proprio nel mese di novembre dello stesso anno che il Garante ha deciso di emanare le linee guida con gli indirizzi per assicurare che l´installazione di apparecchiature per la videosorveglianza rispetti le normative sulla privacy e sulla salvaguardia della libertà delle persone, garantendo al contempo la proporzionalità fra i mezzi impiegati e i fini perseguiti.

Provvedimento del 2010

La tematica è stata poi regolata anche da due provvedimenti del Garante, emessi nel 2004 e nel 2010, contenenti le prescrizioni vincolanti per tutte le persone che hanno intenzione di avvalersi di impianti di videosorveglianza e chiare garanzie per la privacy dei soggetti i cui dati vengono racconti e trattati attraverso questi sistemi. Il provvedimento del 2010, in particolar modo, subentra al precedente e lo integra prendendo in considerazione le più recenti disposizioni normative riferite alle possibilità date dalla nuove tecnologie. Specifica attenzione è stata dedicata alle garanzie nell’ambito dell´informazione ai cittadini che percorrono le zone video sorvegliate (in tale contesto, per esempio, è obbligatoria per legge l’affissione di cartelli informativi sulla presenza nell’area delle telecamere di videosorveglianza, ad eccezione dei casi in cui le videocamere vengono installate per motivi di sicurezza pubblica) e ai limiti di tempo per la conservazione delle informazioni e dei dati raccolti tramite la messa in funzione delle telecamere per la videosorveglianza, che può andare oltre le 24 ore di tempo soltanto in circostanze specifiche e particolari (ad esempio se si tratta di indagini giudiziarie o di attività investigative delle forze di polizia, o ancora se si ha a che fare con l’aspetto sicurezza degli istituti di credito e così via).