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Novità 2018: nebbiogeno domestico e telecamere IP 100% wireless

Nell’ambito dei sistemi di antifurto, esistono due obiettivi principali da tenere ben presente per proteggere in maniera efficacie le abitazioni: non permettere ai ladri di entrare e, se entrano, non devono avere la possibilità di fare niente. Per quanto riguarda la prima finalità (ovvero che i ladri non devono entrare), la protezione da mettere in atto è a strati. Per esempio, se si possiede una zona esterna, come un cortile, bisogna difenderla tramite l’installazione di sensori da esterno. Poi bisogna proteggere il perimetro, ossia le finestre e le porte dalla parte esterna, e come ultima risorsa bisogna proteggere l’ambiente interno montando dei sensori in grado di captare il movimento. Chi abita in un condominio o in un appartamento, potrà concentrarsi soltanto sulle porte e sulle finestre esterne e, ovviamente, sull’ambiente interno. Nel caso in cui i ladri dovessero riuscire ad entrare, esistono due prodotti molto innovativi da prendere in considerazione: il nebbiogeno domestico economico e le telecamere IP 100% senza fili. Vediamo di seguito le caratteristiche di ognuno:

1) Nebbiogeno domestico economico: tale dispositivo effonde velocemente nell’ambiente circostante un fumo molto denso che impedisce all’intruso di vedere, portandolo il più delle volte a scappare. L’unica criticità nell’impiego del nebbiogeno, fino ad ora ha riguardato il prezzo decisamente alto, e quindi inaccessibile ai più; per questo è stato utilizzato soltanto in ambito industriale e commerciale. Ma il nebbiogeno è molto utile anche in ambiente domestico, sia quando si è in casa che fuori! Infatti, se l’impianto d’allarme rileva una intrusione o il proprietario stesso te ne avvede (magari quando di notte dorme nella tua stanza da letto), il nebbiogeno parte e rende l’area del tutto impenetrabile, ed il ladro è indotto a scappare. Tale prodotto economico è presente e visitabile sul sito CasaSicura.

2) Telecamera IP 100% wireless a batteria: avere la possibilità di vedere tutto quello che avviene all’interno della propria abitazione è a dir poco importante, specialmente se si verifica un’anomalia o un evento allarmante. Molto spesso, però, gli utenti sono costretti a collocare le telecamere di videosorveglianza non proprio in posti comodi e nei punti desiderati, poiché tali dispositivi devono essere alimentati dalla corrente elettrica. Anche se vengono indicare con il termine wireless (senza fili), in realtà le tradizionali telecamere IP vanno comunque alimentate, e se per qualche motivo va via la corrente, si spengono, smettendo di operare (le normali telecamere IP normali non sono dotate di batteria tampone). Pertanto, l’importanza di avere una telecamera IP 100 % senza fili risulta chiara e palese per chiunque; inoltre si può posizionare dove si desidera in quanto non necessita di corrente! In più, per la stessa motivazione, se dovesse andare via la corrente, non smette di funzionare garantendo sicurezza ed efficienza. È risaputo che di solito, la prima cosa che fanno i ladri in procinto di introdursi in una casa e tentare un furto, è staccare il contatore della corrente elettrica. Le centraline d’allarme da tempo vengono dotate di batteria tampone, ma finora le telecamere IP no, per questo si tratta di una importante rivoluzione nel settore della sicurezza.

Videosorveglianza senza fili: i vantaggi e le procedure da seguire

Sempre più spesso veniamo a conoscenza di notizie riguardanti furti e violazioni della privacy, e l’esigenza di proteggere la propria abitazione, che sia una villa o un mini appartamento, o anche un capannone o il proprio ufficio, diventa una priorità. In questo contesto dotarsi di un impianto di Videosorveglianza senza fili può essere la soluzione migliore.

Come prima cosa è fondamentale avere il progetto dell’edificio che si intende installare l’impianto per poi scegliere le aree in cui si intende localizzare le telecamere. Negli impianti di videosorveglianza senza fili, scelti soprattutto per la loro facilità di installazione in loco, è importante che le telecamere si possano spostare e che, una volta scelta la/le localizzazioni, ci sia necessariamente la presenza dell’energia elettrica. È importante sottolineare che il rapporto di distanza tra la telecamera ed il DVR non deve essere eccessiva; è comunque possibile avere l’ausilio di ripetitori d’onde capaci di abbattere le distanze.

Se l’obiettivo è quello di controllare con la videosorveglianza un ufficio o un magazzino, e al contempo non si intende spendere troppo o si verificano problemi tecnici per quanto riguarda il cablaggio, gli impianti wireless risultano l’ideale. La spesa è sostenibile e spesso si riesce ad evitare il costo dell’installazione seguendo il manuale senza l’ausilio di un tecnico specializzato per il posizionamento delle telecamere. Un impianto medio, per esempio, può non superare i 350 euro di materiale. L’obiettivo di questi impianti è quello di rendere tutto più semplice anche grazie all’uso immediato della rete internet: il DVR dell’impianto sarà infatti capace di inviare i dati in maniera tempestiva; tutte le immagini potranno essere indirizzate via e-mail ecc..

Ciò che cambia in ogni kit è la telecamera. Esistono, infatti, diversi tipologie di videocamere: di tipo IP (Internet Protocol) che si possono collegare autonomamente ad un router ADSL sempre attraverso il sistema wireless; è anche vero che possono essere “riciclate”, in vista di problematicità sulla rete senza fili, in tradizionali telecamere a cavo tramite l’entrata RCA di cui tutte sono dotate.

È importante che le videocamere siano rotanti, ossia in grado di creare un angolo di 180 gradi ed uno di 90: inoltre tutte offrono la visione notturna, mentre alcune, grazie alla presenza di infrarossi, sono in grado di riprendere con maggior nitidezza nel risultato. Le telecamere sono inoltre dotate di una scheda MICROSD che memorizza i dati; le immagini vengono dunque immagazzinate dal DVR connesso all’hard disk per conservare quanto ripreso e ad un monitor o ad una televisione o ad un pc ad uso esclusivo per la videosorveglianza.

Attenzione all’esistenza di strutture che possano schermare la trasmissione dei dati: in questo particolare caso si renderà necessario dotarsi di ulteriori ripetitori di onde. Infine risulta importante ribadire che la presenza di un impianto di videosorveglianza va necessariamente comunicata presso l’ufficio della Questura del territorio di riferimento, soprattutto se esso immagazzina immagini riprese in una via pubblica.

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