Si ha sempre più paura di stare in casa propria, lo dicono i sondaggi e lo dimostrano le vendite di porte blindate e sistemi d’allarme. Questi sistemi aiutano a non far entrare in casa intrusi, ma nella malaugurata eventualità che questo accada, avere un sistema che permetta di identificare i ladri può aiutare; la videosorveglianza serve proprio a questo!
Grazie all’innovazione nel settore, i costi di un buon sistema di videosorveglianza si sono ridotti e questo ha portato alla diffusione degli impianti anche e soprattutto negli spazi condominiali.
Gli spazi condominiali, come il portone d’ingresso e i corridoi sono i più sensibili, ma anche quelli più facilmente controllabili con un sistema di telecamere via cavo o digitali, attenzione però, per poter videosorvegliare delle zone condominiali è necessaria un’autorizzazione da parte dei condomini e le immagini riprese non possono essere conservate per più di 24 ore negli archivi, a meno di eventi eccezionali, tutto per il rispetto della privacy degli inquilini.
Un sistema di videosorveglianza per condomini deve essere composto da un DVR – Digital Video Recorder – un apparecchio col quale connettere tra loro tutte le telecamere e con cui registrare le immagini. Sulla registrazione è possibile scegliere se farlo in maniera continua o solo quando il software rileva soggetti in movimento nell’inquadratura (quest’ultima opzione permette di ridurre le ore di riprese e lo spazio da loro occupato sul disco rigido).
A completare l’impianto un modem per la connessione del sistema alla rete internet, un monitor per visionare le immagini e soprattutto telecamere, meglio wi-fi che facilitano la connessione con il DVR e fanno risparmiare sui lavori per l’installazione.
Tornando alla questione della privacy è bene sapere che è stata regolata da una legge approvata nel 2012 ed entrata in vigore il 18 giugno 2013. La legge denominata “modifiche alla disciplina del condominio negli edifici” stabilisce che per l’installazione di un sistema di videosorveglianza è necessario il parere favorevole di almeno il 50% dei partecipanti all’assemblea condominiale, i quali devono possedere almeno il 50% dei millesimi. Ma non è finita qui, anche le normative contenute nei provvedimenti datati 29 aprile 2004 e 8 aprile 2010 regolano le riprese nelle aree condominiali, secondo queste norme la presenza delle telecamere nelle aree comuni deve essere segnalata da specifici cartelli.
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