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Author: redazione (Page 43 of 47)

Come internet ha migliorato la videosorveglianza

Internet ha modificato il mondo, la nostra vita e il concetto di videosorveglianza; con il suo avvento la videosorveglianza si è modernizzata ed è diventata molto più sicura, grazie alla possibilità che si dà all’utente di controllare la situazione in tempo reale da un computer, da uno smartphone o da un tablet.

Affinché tutto questo sia possibile, però, c’è bisogno di un software valido e di una connessione veloce e in grado di sostenere il monitoraggio 24 ore al giorno. Oggi, i sistemi di videosorveglianza migliori sono quelli che si servono di telecamere posizionate in maniera strategica, di software specifici e di una connessione ADSL; grazie a tutto questo controllare la propria abitazione o l’attività commerciale è facile e lo si può fare anche da remoto, senza per forza essere lì.

Internet ha anche reso la viseosorveglianza più economica e alla portata di tutti, se anni fa i sistemi di videosorveglianza erano esclusivi delle banche o delle grandi aziende, oggi anche i privati possono permettersene uno. I sistemi di videosorveglianza per le abitazioni sono elementari, ma non per questo meno sicuri di quelli sofisticati con le telecamere a circuito chiuso.

Ma di cosa ha bisogno un sistema di videosorveglianza che usa internet? Innanzitutto necessita di un computer o di un tablet, di webcam e di un software di videosorveglianza affidabile (è possibile acquistare il software più adatto alle proprie esigenze, ce ne sono con caratteristiche e prezzi differenti). Bastano queste tre cose per sorvegliare una casa, un ufficio o un negozio 24 ore al giorno in tutta sicurezza.

Le webcam meritano un approfondimento in quanto sono i componenti preposti al rilevamento di eventuali movimenti, quindi i più importanti e delicati: se in casa ci sono animali domestici è normale che ci siano movimenti davanti alle webcam, ma se non è così allora vuol dire che in casa c’è un intruso. Grazie all’innovazione nel settore è possibile programmare le webcam e il sistema di videosorveglianza affinché scattino avvisi che ci avvisano di quanto sta accadendo.

Gli avvisi arrivano su un indirizzo mail pre-impostato e, di solito, contengono uno snapshot, ossia un frame dell’immagine d’interesse. Ma lo snapshot non è l’unico avviso possibile, si può decidere di ricevere un video o un allarme sonoro a seconda delle proprie esigenze. Ovviamente internet permette di fare un controllo anche quando non sta accadendo nulla: è sufficiente collegarsi alla webcam d’interesse e controllare la situazione in tempo reale.

La connessione internet, però, deve essere particolarmente buona (si raccomanda sempre un’ADSL) perché altrimenti si creano dei buchi nelle riprese che rendono praticamente inutile l’intero sistema.

I vantaggi di un DVR

I nuovi sistemi di videosorveglianza sono dotati di DVR – Digital Video Recorder – un componente che apporta al sistema notevoli vantaggi; vediamo insieme quali:

  1. No cassette per la videoregistrazione – i DVR non hanno bisogno di supporti per la registrazione, ma lo fanno sul proprio disco rigido che, tra le altre cose, mantiene alta la qualità delle immagini. La cancellazione è semplice tanto quanto la registrazione e avvengono semplicemente attraverso un tasto.
  2. Registrazione su unità esterne – quando richiesto dall’utente, la registrazione può avvenire anche su unità esterne come, ad esempio, un server FTP. Il vantaggio di tale registrazione sta nell’avere a disposizione una copia delle immagini, utile nel caso in cui il DVR venisse rubato, nel condividere i dati con altri utenti, ecc.
  3. Funzione “motion detection” – i DVR di ultima generazione sono in grado di avviare la registrazione solo nel caso in cui vengono rilevati dei movimenti rispetto all’immagine statica. Questa particolare funzione permette di risparmiare la corrente elettrica, ma soprattutto spazio sul disco rigido, oltre al fatto che si dispone delle immagini rilevanti senza doverle cercare in ore di registrato.
  4. Web server – grazie a questa funzione l’utente può controllare in tempo reale le immagini riprese. Farlo è semplice: è sufficiente avere un computer o uno smartphone e una connessione a internet.
  5. E-mail alert – grazie a un DVR l’utente può decidere di farsi inviare una mail ogni giorno contenente un’immagine scattata a un orario prestabilito oppure si può decidere di ricevere una mail ogni volta che nell’inquadratura compare qualche anomalia.

È importante sapere, inoltre, che attraverso i protocolli Pelco D e P, i DVR possono controllare le telecamere Speed Dome, speciali telecamere comandabili a distanza (zoom in avanti, zoom indietro, inquadratura a destra, inquadratura a sinistra, ecc), inoltre i registratori digitali hanno diverse tipologie di ingressi e di uscite in modo da collegarci dispositivi diversi – prese SCART, prese RCA o HDMI, ecc.

Nel caso foste orientati all’acquisto di un DVR ricordate che a determinare la qualità del prodotto non è mai solo il prezzo, molto più importanti sono le caratteristiche tecniche.

Telecamere per uso domestico

In tante case italiane sono installati impianti d’allarme per difenderle da ladri e malintenzionati, la loro caratteristica è di emettere un suono molto forte nel momento in cui uno o più sensori rilevano un’anomalia: rottura del vetro, forzatura dell’infisso o del portoncino d’ingresso, ecc. Questi sistemi possono anche essere collegati alle Forze dell’Ordine attraverso un combinatore telefonico, in questo modo, allo scattare dell’allarme, Polizia o Carabinieri intervengono tempestivamente sul luogo. Ma questi sistemi, seppur affidabili, non lo sono mai al 100%. Può capitare, infatti, che ci siano falsi allarmi o che i sensori non funzionino per una scorretta manutenzione o per altre cause meno evidenti.

Se si è lontani da casa, dunque, un sistema d’allarme non basta, è necessario un controllo costante sull’abitazione che ci permetta di capire cosa sta effettivamente accadendo all’interno. Questo tipo di controllo può darlo solo un sistema di videosorveglianza che, tramite telecamere, riprende h24 stanze e ambienti interni. Ma il vero vantaggio della videosorveglianza sta nella possibilità, qualora contemplata dal sistema, di controllare la situazione in tempo reale grazie a internet e a un computer o uno smartphone.

Grazie alle telecamere, poi, si tiene l’abitazione al sicuro dai ladri e si ha modo di controllare animali domestici o persone anziane che vivono la casa soli per molte ore al giorno.

Le telecamere per uso interno sono disponibili in vari modelli e in diverse fasce di prezzo, si possono acquistare ottimi prodotti a prezzi ragionevoli, soprattutto perché, non essendo destinate all’esterno, non sono dotate di involucri di protezione costosi. Inoltre, le telecamere per interni non hanno bisogno di zoom particolari perché gli ambienti da controllare sono circoscritti e mai troppo ampi – gli obiettivi consigliati sono i grandangoli fissi che inquadrano tutto l’ambiente. Per gli stessi motivi non servono altissime risoluzioni, che di solito fanno lievitare i prezzi delle telecamere.

Le telecamere più usate in ambito domestico sono quelle digitali, da collegare alla rete internet; si chiamano telecamere IP e permettono di essere consultate anche da remoto. La loro connessione alla rete avviene attraverso una rete LAN o direttamente su un router-modem.

Se in casa si usano più telecamere, è opportuno avere un’unità centrale che elabori e selezioni i segnali delle diverse telecamere; di solito questa unità prende il nome di DVR, ossia Digital Video Recorder, e nei grandi impianti è usato anche per la registrazione e l’archiviazione delle immagini.

In commercio sono disponibili kit di videosorveglianza da installare in autonomia, ma in alcuni casi si possono avere delle difficoltà nel collegamento delle telecamere in rete, a tal proposito è necessario sapere che ogni telecamera deve avare una propria connessione LAN e un collegamento per l’alimentazione elettrica. Se si vogliono, invece, dimezzare i cavi da usare, si possono usare telecamere PoE, ossia Power over Ethernet. Un’altra valida alternativa, sono le telecamere e i DVR wireless, in questo caso non c’è bisogno del cavo LAN, ma solo di quello dell’alimentazione.

Il funzionamento di un DVR digitale di videosorveglianza

Cosa è un DVR di videosorveglianza e come funziona? La sigla DVR sta per Digital Video Recorder e si tratta di un videoregistratore digitale per la gestione di filmati di controllo, per la registrazione e l’archivio dei video delle telecamere sul disco fisso.

In commercio è possibile trovare diversi DVR che si distinguono fra loro per prestazioni, numeri di ingressi video e per la capacità di inviare le immagini sfruttando il web o la rete LAN.

Nonostante questo, però, tutti i DVR digitali basano il loro funzionamento su due caratteristiche:

  1. la compressione del video;
  2. la digitalizzazione del video.

Delle buone immagini si ottengono scegliendo un buon algoritmo di compressione: il DVR digitale codifica e decodifica le immagini tramite i codec video, necessari alla compressione dei flussi video, che normalmente contengono un gran numero di informazioni da inviare. Al fine di archiviare i dati su un hard disk e trasmetterli attraverso il web è indispensabile la compressione. I DVR più avanzati hanno processori potenti e hard disk capienti, mentre i codec più usati sono l’H.264, l’MJPEG e l’MPEG-4.

In un DVR digitale la registrazione avviene su disco fisso che, in base ai modelli, può essere estraibile o meno. La capacità dell’hard disk, invece, varia a seconda di quello che sceglie l’azienda produttrice; un DVR può monatre da 1 a 8 hard disk interni e il loro numero influenza la quantità di ore di registrazione possibile. La velocità di registrazione, invece, si misura in semiquadri al secondo, quelli più avanzati possono avere una velocità di 25 semiquadri (fps) per canale, tutto a vantaggio della qualità video. Mentre in field al secondo si misura la visualizzazione in tempo reale dei video.

A definire un DVR di videosorveglianza c’è la sua modalità di funzionamento che può essere Simplex, Duplex o Triplex. La Simplex riguarda quei DVR che svolgono una funzione per volta; la Duplex si riferisce a due apparati Simplex assemblati fra loro, mentre la Triplex è una funzione che si trova solo nei DVR di ultima generazione, che consente di svolgere in contemporanea tre diverse funzioni come la registrazione delle immagini, la loro riproduzione e l’invio tramite web.

I DVR digitali hanno associato un indirizzo IP che gli permette di inviare il video via internet con uno streaming video.

Gli ultimi studi nel campo della videosorveglianza hanno portato ad ottimizzare la compressione relativa ai filmati, in modo da ridurne al minimo la perdita di qualità.

Ambienti esterni e telecamere a infrarossi

Disoccupazione e crisi imperante stanno portando a un aumento esponenziale dei furti, per questo sempre più persone ritengono indispensabile proteggere la propria abitazione o attività commerciale con un sistema di videosorveglianza. Oggi, per fortuna, i sistemi di videosorveglianza sono diventati molto più semplici da usare e molto più economici di un tempo, così con poche centinaia di euro e una connessione a internet si trovano prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo, capaci di una sorveglianza professionale.

I sistemi di videosorveglianza si servono, come dice il nome stesso, di telecamere che, installate in posti strategici, controllano l’edificio anche 24 ore al giorno. Le telecamere possono sfruttare tecnologie diverse, ma quello che è più importante è la loro risoluzione: la sicurezza dipende proprio dalle immagini riprese e registrate.

Con delle immagini di bassa qualità, con una risoluzione scarsa e una cattiva illuminazione, non si possono riconoscere gli intrusi e la sicurezza dell’abitazione verrebbe messa a rischio. Prima di acquistare delle telecamere per la videosorveglianza, quindi, è bene valutare con attenzione le condizioni ambientali in cui questa andranno ad operare: quantità di luce naturale, presenza di luce artificiale, ecc.

Quando la luce naturale è molto scarsa è preferibile optare per delle telecamere ad infrarossi, in grado di registrare immagini ad alta risoluzione anche quando la luce è nulla. Queste telecamere si adattano alla luminosità dell’ambiente e sono così intelligenti da attivare automaticamente la funzione a infrarossi solo quando le circostanze lo richiedono; funzione molto comoda anche in caso di black out improvviso.

Quando queste telecamere attivano la funzione ad infrarossi, le immagini registrate sono in bianco e nero, mentre tornano a riprendere come normali telecamere quando disattivano la funzione in presenza di un ambiente sufficientemente illuminato.

Le telecamere a infrarossi sono molto diffuse e stanno pian piano sostituendo le altre perché versatili e affidabili, in più sono facili da usare e perfette per le riprese esterne, dove è impossibile garantire un’illuminazione costante e sempre uguale.

Domande frequenti sulle telecamere Speed Dome

Le telecamere Speed Dome sono ottime per la videosorveglianza, ma spesso a riguardo sorgono diversi dubbi, ecco i più frequenti.

  • Quali cavi usare per il controllo delle Speed Dome?

I cavi sono normali cavi di rete di categoria 5 che usano un doppino per il segnale telemetrico di controllo della telecamera per il protocollo su interfaccia RS485 e un doppino per il segnale video. C’è poi un cavo per l’alimentazione con sezione 2,5 mm, ma normalmente sono forniti in dotazione con la telecamera.

  • C’è un protocollo di trasmissione? Il DVR è compatibile?

Il protocollo di trasmissione è lo standard Pelco-D, mentre per accettarsi che il proprio DVR sia compatibile è sufficiente visionare il retro del videoregistratore e controllare che ci sia la porta RS485 e se il protocollo Pelco-D è supportato.

  • Sulle Speed Dome è possibile memorizzare posizioni stabilite?

Solitamente le moderne Speed Dome fanno configurare da 20 a 128 posizioni, per ognuna delle quali è possibile decidere anche il grado di zoom.

  • Si può far muovere una Speed Dome sempre in maniera automatica?

Programmando il DVR è possibile far eseguire delle ronde che richiamano in maniera ciclica le posizioni di preset, ma è bene sottolineare che un movimento continuo può ridurre la vita della Speed Dome di circa un terzo. Se il movimento automatico è necessario H24 è opportuno controllare motori e cinghie di distribuzione della telecamera almeno ogni anno.

Fototrappole – Caratteristiche e funzionamento

Scout Camera e Trail Camera sono tutti nomi che indicano uno stesso prodotto, ossia la fototrappola, la telecamera più sorprendente degli ultimi anni. Se le normali fotocamere hanno bisogno di un essere umano che le azioni e di un’alimentazione di rete che le faccia funzionare, le fototrappole sono fotocamere autoalimentate e autogestite, capaci di resistere all’acqua, di effettuare video e foto, sia di giorno che di notte. Inoltre, hanno una memoria interna che permette di posizionarle nei posti più impensabili e di registrare H24, 7 giorni su 7.

Ripercorriamo un po’ di storia: la prima fotocamera a scatto automatica è stata utilizzata nel 1906 da National Geographics, ma il suo funzionamento era del tutto diverso da quello che conosciamo oggi, in quanto la fotocamera era collegata a un filo che, al passaggio dell’animale, faceva scattare la foto. Anche se il principio alla base è lo stesso, oggi la tecnologia di una fototrappola è più evoluta, il che ha permesso al dispositivo di diventare più piccolo e di avere un costo più basso.

Questi dispositivi sono conosciuti nel mondo con nomi molto diversi – telecamere trail, trappole fotografiche, fotocamere digitali, ecc – ma il meccanismo alla loro base è sempre lo stesso: scattano fotografie in maniera automatica grazie a un sensore PIR a infrarossi e, oltre alle foto, sono in grado di realizzare e registrare filmati.

Per chi non le conoscesse, le fototrappole sono costituite da piccole scatole impermeabilizzate con una lente. Il loro funzionamento è simile a quello di una macchina fotografica digitale, con l’aggiunta del rilevamento di movimento, della visione nottura e della registrazione temporizzata. I comandi, le batterie e quant’altro sono nascosti all’interno della scatola, chiusa con clip di grandi dimensioni. La durata delle batterie, che solitamente sono alcaline, varia a seconda del modello e dell’uso che se ne fa, ma molte permettono di collegare pacchi di batterie a lunga durata.

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