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Telecamere IP e tecnologia Push Video

La videosorveglianza è un fattore importante nell’ambito di un sistema d’antifurto di qualità, poiché rappresenta un plus notevolmente utile per monitorare con elevata precisione le zone sensibili sia all’interno che all’esterno di una qualunque struttura, di un’abitazione, di un locale commerciale, di un’azienda, di un ufficio ecc. La sorveglianza a 360 gradi si realizza grazie alle immagini riprese dalle telecamere in tempo reale: per realizzare tutto questo le telecamere IP (Internet Protocol) sono le più apprezzate ed utilizzate, poiché sono in grado di funzionare e comunicare tramite la rete Internet. Tali apparecchi vengono proposti sul mercato sia nella versione via cavo (sistema filare) o via radio (wireless, sistema senza fili), ed hanno un buon rapporto qualità-prezzo (con circa 100 euro è possibile acquistare una telecamera IP).

Vediamo di seguito quali sono i requisiti da prendere in considerazione nel momento in cui si sceglie di acquistare una telecamera IP. Innanzitutto va valutata la forma, in quanto queste videocamere possono presentare una forma sferica (le Dome) o a proiettile (le Bullet): tra le due non c’è una grande differenza, se non per il fatto che le Bullet sono più indicate per il posizionamento sui muri, mentre le Dome per l’installazione sui soffitti o con braccio metallico. Per ciò che concerne il fattore LUX (ovvero la sensibilità alla luce), più basso è il parametro, più la telecamera è in grado di riprendere in situazioni in cui la visibilità è minore. È fondamentale, comunque, prestare attenzione al fatto che le riprese in totale assenza di luce saranno possibili solo grazie alle telecamere termiche.

Per quanto riguarda la risoluzione, le camere IP più economiche hanno un livello di risoluzione 640 x 480: in tal caso la qualità delle immagini è discreta, ma non permette, per fare un esempio, di discernere specifici particolari. Le camere IP più innovative hanno invece un grado di risoluzione di 768 x 576, o ancora, salendo, di 1280 x 960: in questo caso la qualità delle immagini risulta eccellente, ma le immagini e i video occupano più spazio: pertanto si necessiterà di molta banda per poter ottenere immagini fluide. Un ulteriore fattore fondamentale riguarda la scelta fra le telecamere IP fisse o quelle mobili: le più economiche sono quelle fisse, mentre più si sale con il prezzo, più le funzioni di questi apparecchi aumentano. Ad esempio, alcune videocamere IP possono essere mosse, comandate e gestite da remoto attraverso Smartphone, Tablet o computer, sono capaci di individuare eventuali sabotaggi, di discernere i corpi mobili e di effettuare zoom in maniera automatica.

Altra importante novità è rappresentata dalla tecnologia denominata Push Video: si tratta di un’innovazione nata da poco nel settore della videosorveglianza; diverse telecamere IP la sfruttano e grazie ad essa che, in caso di allarme, il proprietario viene allertato tempestivamente sul proprio Smartphone e/o Tablet con un SMS, un MMS o una e-mail (anche tutti e 3 i canali contemporaneamente) che riportano il video dell’effrazione a pochissimi secondi dall’accaduto. La tecnologia Push Video risulta molto utile poiché rende all’utente la possibilità di un riscontro istantaneo anche da remoto, e consente di avvisare le Forze dell’Ordine in tempo nel caso ci si trovi lontani dall’abitazione.

Telecamere Videosorveglianza Bullet

Nel mondo delle telecamere per la videosorveglianza, la tipologia denominata Bullet (in inglese pallottola o proiettile) è molto diffusa. La denominazione Bullet si attribuisce per la forma del dispositivo: si presenta infatti come un cilindro dalla conformazione allungata, al cui interno sono posizionati tutti gli elementi che compongono la stessa telecamera.

L’obiettivo di questa telecamera deve essere puntato verso area da videosorvegliare; può avere lo zoom regolabile anche a distanza per poter circoscrivere il campo di ripresa. Le immagini catturate dall’obiettivo vengono focalizzate all’interno di un dispositivo elettronico che permette di trasformare i segnali luminosi in elettrici. Questi dispositivi hanno inoltre una apertura che espone il silicio di cui sono composti alla luce, e possono essere di tipo CCD (Charge Coupled Device) oppure di tipo CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor).

Abbiamo quindi una parte circuitale che elabora il segnale elettrico per poi codificarlo nel formato digitale o analogico, in base alla tipologia di uscita di cui è provvista la telecamera. Per quanto riguarda il primo caso, generalmente si disporrà di un cavo coassiale, nel secondo caso (telecamera IP) si avrà una presa detta LAN, attraverso la quale connettere il cavo Ethernet. Nella maggior parte delle circostanze è necessaria la connessione ad un alimentatore a 12 V connesso alla rete luce: in questo caso, però, a causa della limitata potenza elettrica necessaria per gestire le telecamere Bullet, alcune telecamera IP si possono alimentare direttamente dal cavo LAN. Parliamo della tecnica chiamata POE, grazie alla quale l’alimentazione del dispositivo connesso in rete si realizza attraverso la connessione Ethernet.

Nella circostanza in cui la telecamera Bullet debba effettuare le riprese in situazioni in cui la visibilità scarseggia, è importante optare per modelli idonei alle riprese in notturna. All’interno di queste telecamere, sono presenti intorno all’obiettivo una serie di LED ad infrarossi: nel momento in cui l’illuminazione diminuisce al di sotto del livello prefissato, si accendono in maniera automatica, illuminando l’area da riprendere con una luce non visibile dall’occhio umano. Questo tipo di luce viene captata dalla telecamera quando viene disabilitato il filtro che, durante le riprese nelle ore diurne, impedisce ai raggi infrarossi di essere avvertiti (parliamo delle telecamere Bullet chiamate True Night & Day).

Le telecamere Bullet possono essere utilizzate sia in ambiente interno che esterno. Nel secondo caso vengono inserite all’interno di un involucro resistente agli agenti atmosferici (pioggia, nebbia, neve, forte vento, caldo afoso e così via). L’indice IP (diverso dall’omonimo IP riguardante le telecamere digitali – Internet Protocol) può variate da IP00 (che indica una scarsa resistenza) a IP68. I due dati si riferiscono al grado di protezione nei confronti dei corpuscoli solidi (in questo contesto 6), mentre il secondo si riferisce al livello di resistenza nei confronti degli elementi liquidi (in questo caso 8).

Per quanto concerne le caratteristiche tecniche nell’ambito di ripresa (risoluzione, sensibilità, zoom e così via) in commercio si possono trovare telecamere Bullet equiparabili alle Dome; inoltre, il vetro oscurato che generalmente include le Dome, nelle Bullet non è presente, pertanto è possibile guadagnare in termini di luminosità. Le Bullet, rispetto ad altre telecamere come le PTZ, le Dome o le Speed Dome, risultano più economiche ma al contempo non assicurano la possibilità di essere puntate su qualunque area raggiungibile dall’obiettivo attraverso il comando a distanza come accade nelle PZT o nelle Dome. Se questo aspetto non rappresenta una problematica, le Bullet vengono maggiormente favorite dagli utenti in quanto più semplici da installare, da configurare e da gestire nel tempo.

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