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Videosorveglianza per esterno: cosa sapere

Spesso l’ambiente che desideriamo videosorvegliare è quello esterno, un giardino, un cortile o un parcheggio. Tutte queste aree, nel maggior numero dei casi, sono difficili da equipaggiare adeguatamente con cavi e collegamenti. Infatti, questi collegamenti spesso richiedono lavori, anche di edilizia, costosi e lunghi.

Proprio per questa ragione, la scelta spesso ricade sulle soluzioni senza fili, che permettono di gestire al meglio i collegamenti. Tuttavia, prima di progettare la costruzione di un sistema, è bene tenere a mente alcuni aspetti.

Kit per esterno: la composizione

Partiamo dalle basi. Il kit di videosorveglianza è composto da una centralina di ricezione e da telecamere. La centralina è dimensionata e proporzionata rispetto al numero di telecamere di cui è composto l’intero sistema, oppure deve tenere conto la possibilità di ampliare eventualmente il sistema in un secondo momento. Questa caratteristica è abbastanza comune nei sistemi wireless, ossia senza fili, ma non è così scontata nelle soluzione cablate.

Le telecamere, invece, necessitano principalmente di due componenti: un sistema di trasferimento dati, costituito da un cavo o da una antenna in radiofrequenza, e di un sistema di alimentazione continua. Per quanto riguarda l’alimentazione, quella a batterie alla lunga potrebbe risultare di difficile gestione e generalmente poco affidabile. Inoltre, questa alimentazione deve essere posizionata in maniera da coprire più spazio possibile, garantendo al contempo immagini nitide ed intelleggibili.

Registrazione di immagini o di video?

Inoltre, prima di installare un kit di videosorveglianza per esterno, dovrete riflettere su un’altra questione. Le telecamere dovranno registrare continuamente o solo quando individuano un cambiamento nell’inquadratura? E poi volete che le immagini o le riprese vengano solamente registrate o siano raggiungibili in remoto? Utilizzerete una connessione dati (via internet attraverso un web server) oppure una connessione telefonica?

Qualunque sia la vostra scelta potrete trovare sul mercato moltissime soluzioni, di tutti i generi e per tutte le tasche. Addirittura, ci sono telecamere con sensori di movimento in grado di seguire i cambiamenti che avvengono all’interno dell’inquadratura. Possono persino effettuare ingrandimenti. Inoltre, quasi tutti i prodotti in vendita hanno la capacità di riprendere al buio o in condizione di pochissima luce con una buona definizione delle immagini.

Sono disponibili, poi, vari kit per esterno che permettono delle soluzioni praticamente già pronte fatte proprio al fatto vostro. Se invece desiderate personalizzare il kit secondo le vostre esigenze, potrete costruirvelo scegliendo i singoli elementi secondo i loro punti di forza.

Telecamere wireless e la loro vulnerabilità

Le telecamere senza fili hanno un problema particolare, insito nella loro stessa tecnologia: sono cioè vulnerabili alle intercettazioni e passibili di interferenze. Inoltre, la loro connessione con l’esterno deve essere resa particolarmente sicura, con vari sistemi a seconda della tecnologia che state utilizzando. Infatti, un sistema di videosorveglianza deve darvi la possibilità di riprendere le immagini per la vostra sicurezza, non deve, invece, fornire a terzi un mezzo per sbirciare dentro la vostra casa o il vostro ufficio. Per garantire il livello di sicurezza richiesto, potrete ricorrere a software open source e ad altre soluzioni a basso costo.

Il consiglio dell’esperto

Qualunque sia la vostra scelta e la vostra necessità, vi consigliamo in ogni caso di rivolgervi ad un esperto. Un elettricista, soprattutto quello che ha costruito l’impianto, potrà darvi delle indicazioni utili sui lavori, in modo da farvi risparmiare tempo e denaro.  Il suo aiuto potrebbe, poi, essere essenziale per studiare delle strategie in grado di mantenere l’alimentazione delle telecamere e della centralina anche in caso di black out, sia accidentale che intenzionale. Infine, l’esperto potrà darvi anche indicazioni contro le interferenze. Riuscirete, così, a garantirvi un funzionamento eccellente e costante, in ogni condizione di tempo ed in tutte le situazioni.

Telecamere per riprese in notturna: cosa sapere

Le telecamere per i sistemi di videosorveglianza, da qualche anno a questa parte, vengono spesso utilizzate non solo in ambienti di tipo professionale ma anche per proteggere case, ville, attività commerciali, uffici, negozi, garage, capannoni e così via. Grazie al crescente sviluppo tecnologico del settore degli impianti per la sicurezza, la videosorveglianza risulta sempre più funzionale ed efficacie anche in situazioni in cui la luce scarseggia o è addirittura completamente assente, ossia in notturna; ovviamente le riprese notturne necessitano di telecamere specifiche. Vediamo insieme perché:

La luce in quanto tale è lo spettro magnetico visibile dall’occhio umano compreso tra i 400 e i 700 nanometri di lunghezza d’onda, mentre tra i 750 nm e i 1.000 nm è compresa la gamma infrarossa: quest’ultima non è visibile dall’occhio dell’uomo, mentre può essere captata dai dispositivi di ripresa delle telecamere CCD e CMOS, i quali convertono le rifrazioni dei raggi ultravioletti in segnali elettrici per poi trasformarli in immagini sullo schermo visibili nella versione in bianco e nero o in quella verde e nero.

Quasi sempre, però, quando si acquista un sistema per la videosorveglianza non si richiede solamente la visione in notturna ma anche quella diurna. Sebbene la sensibilità all’infrarosso (superiore nei sensori CCD) potrebbe provocare ad una aberrazione cromatica durante le riprese in condizioni di luce ottimale, risulta preferibile prendere in considerazione le telecamere “Nighy & Day”, in cui i sensori sono capaci di misurare il grado di luminosità visibile dell’area da videosorvegliare: se la luce risulta superiore ai livelli di soglia, i LED all’infrarosso restano spenti. In tal caso, per scongiurare aberrazioni cromatiche della visione a colori, è prevista l’attivazione automatica di uno specifico filtro che rimuove le componenti infrarosse dell’immagine. Se al contrario il grado di illuminazione è inferiore ai livelli di soglia, i LED restano accesi mentre il filtro per i raggi infrarossi viene eliminato. Grazie a questo procedimento, le immagini dell’area ripresa in notturna (a due colori) risulteranno utili e soprattutto chiare.

La quantità di Led presenti all’interno della telecamera, solitamente posizionati intorno all’obiettivo e puntati in direzione dell’area da riprendere, determina la massima distanza dalla quale la telecamera è capace di riprendere in notturna. Possiamo dire che per ogni LED, la distanza utile aumenti di 70 centimetri circa; le varie tipologie di telecamere notturne possono avere dai 12 Led fino ad un massimo di 120 LED.

Per quanto riguarda le differenze tra le varie telecamera per riprese notturne presenti in commercio, si possono trovare svariate tipologie che differiscono per funzioni e naturalmente per costi: le fisse Bullet (utilizzabili sia per la videosorveglianza interna che per quella esterna), le PTZ (regolabili facilmente da remoto), le Dome (permettono una vista a 360 gradi) e le Speed Dome (capaci di avere una rotazione di 360 gradi in pochissimi secondi).

Esiste infine il cosiddetto AGC (Controllo Automatico di Guadagno), ossia un particolare sistema elettronico capace di adeguare in maniera del tutto automatica la sensibilità al grado di illuminazione: si tratta di un circuito che livella l’energia di un segnale trasmesso in ricezione, così da evitare sgraditi fenomeni di distorsione.

DCS-5222L: telecamera in HD per la videosorveglianza

Spesso quando cerchiamo di proteggere la nostra casa, il nostro negozio o la nostra attività commerciale, cerchiamo dispositivi per la sicurezza semplici, intuitivi e veloci nella gestione. A questo proposito vi presentiamo la videocamera DCS-5222L, un modello che propone l’azienda leader nel settore D-Link Corpotation. Parliamo di uno speciale dispositivo wireless motorizzato versatile in quanto adatto per la casa o per l’ufficio (quindi spazi non troppo vasti) al costo di 200 euro circa; è in grado monitorare lo spazio circostante ad essa, può essere visualizzata tramite un dispositivo mobile ed essere gestita a piacimento in base alle esigenze di chi la acquista. La telecamera è controllabile tramite rete internet grazie all’applicazione disponibile per dispositivi Apple IOS e Android.

Di seguito troverete tutte le principali caratteristiche di questa telecamera: la DCS-5222L è in grado di registrare in HD a 720p a 1280×720 pixel, di monitorare un’intera stanza a prescindere dal punto in cui viene posizionata grazie al suo raggio d’azione di 340 gradi. Questa telecamera, solida ed efficace, è capace di riprendere in notturna grazie agli infrarossi e si collega alla rete Internet senza fili con protocollo 802.11n con sistema di sicurezza WPA2. Vi è inoltre la possibilità di effettuare la connessione anche via cavo al computer o al router attraverso la rete ethernet 10/100. Sulla parte posteriore della telecamera è inoltre collocata una antenna Wi-Fi grazie alla quale è possibile usare anche una antenna più grande per potenziare la portata del segnale.

L’installazione, semplice e veloce, richiede una procedura iniziale tramite connessione via ethernet al router dell’abitazione; ciò consente di scegliere tra wireless e connessione cablata, nonché di impostare l’account D-Link per accedere alla videocamera attraverso il portale web dell’azienda. Sfortunatamente l’immagine sul sito è a risoluzione bassa: per ottenere un’immagine full size bisogna entrare direttamente al sito interno delle telecamere impostando un servizio DDNS (offerto in maniera gratuita da D-Link), eseguendo il forwarding della porta del router ed impostando un indirizzo statico IP per il dispositivo. Per quanto riguarda l’interfaccia della procedura di impostazione niente di più facile: per poter muovere la telecamera sono a disposizione alcune frecce da selezionare; vi è anche la modalità panoramica, grazie alla quale si possono muovere velocemente da sinistra a destra. Un altro metodo d’accesso avviene attraverso una specifica applicazione iOS.

La modalità in notturna sfrutta il LED a infrarossi che, in base a quanto afferma l’azienda, permette di riprendere fino a 5 metri di distanza in zone buie. La DCS-5222L, oltre a godere di funzioni di rilevamento selettivo del movimento, consente di impostare anche determinate zone dell’inquadratura affinché diventino sensibili al movimento (per esempio se si possiedono cani e gatti e più in generale animali d’affezione in casa, si potranno oscurare le zone basse, così da far rilevare solo le persone che camminano nella stanza, ad esclusione dei ben accetti amici a quattro zampe). La telecamera può essere impostata in modo tale da permettere l’invio di una e-mail nel momento in cui si dovesse verificare l’intrusione da parte di qualcuno all’interno dell’area posta sotto controllo.

Tecnologie per l’elaborazione dei video

Al giorno d’oggi elaborare un video è molto semplice. Infatti, oggi sono a nostra disposizione tante tecnologie per la loro elaborazione. In base all’applicazione utilizzata e all’ambito in cui userete il sistema video, potrete fare la vostra scelta della tecnica. Le principali tecnologie in campo sono la scansione interlacciata e quella progressiva.

Scansione interlacciata

Scansione interlacciata, cos’è? Si tratta di una tecnologia che impiega le tecniche usate per i raggi catodici (quelli delle vecchie tv). I raggi catodici dividono lo schermo in 576 righe orizzontali, suddividendole in pari e dispari. Con una velocità di 25 fotogrammi al secondo, le righe vengono aggiornate. Un ritardo in questa velocità può comportare distorsioni e seghettature. Per compensare i limiti di questa tecnica viene utilizzata la tecnica de deinterlacciamento. Unita a quella interlacciata, elimina le distorsioni e migliora la qualità del video. Questa scansione interlacciata è stata usata per anni nell’elaborazione dei video. Negli stessi anni in cui venivano utilizzate le telecamere analogiche e i sistemi VHS.

Scansione progressiva

Qual è, allora, la scansione progressiva? Questa tecnologia è tipica dei sistemi video LCD, TFT, DVD e digitali in senso lato. Questa tecnica si distingue da quella interlacciata perché le immagini vengono acquisite riga per riga a intervelli di un sedicesimo di secondo. In questa scansione non è necessaria la presenza di computer. Questo perché le immagini vengono disposte sullo schermo in tempo reale e in sequenza ordinata, in modo tale da evitare ogni tipo di sfarfallamento. Questa è una tecnica molto consigliata nell’ambito della videosorveglianza, poiché in questo settore è necessario rilevare i dettagli nelle immagini in movimento.

I software migliori per la videosorveglianza

Videosorvegliare sì, ma qual è il modo migliore? Tenendo sempre ben presente i limiti imposti dalla legge e dal Garante della Privacy, dobbiamo sapere che un buon sistema di videosorveglianza non prevede solo l’installazione di telecamere IP. Per soddisfare pienamente le nostre richieste ed esigenze riguardo la sicurezza, spesso si rivela necessario procurarsi software appositamente progettati per tutelarci.

Sentry Vision

Se utilizzate Windows, vi consigliamo uno dei programmi più semplici, Sentry Vision. Utilizzando questo programma appositamente progetto per Windows, potrete trasformare la webcam del vostro computer in un vero e proprio sistema di videosorveglianza completo ed efficiente. Inoltre, Sentry Vision è un programma in grado di riconoscere i movimenti di eventuali intrusi ed inviare SMS o e-mail. Riesce persino a registrare file audio. Installando questo programma, potrete caricare in rete le immagini registrate, in modo da poterle visualizzare anche da remoto. Infine, funziona in modalità nascosta e si avvia in modo automatico all’accensione del PC.

UGOlgo

Al contrario, UGOlog non richiede neppure un’installazione sul proprio computer. Così come Sentry Vision, anche UGOlgo utilizza la webcam (o una telecamera connessa al PC) per rilevare i movimenti presenti nell’ambiente circostante. Utilizzando un normale browser, potrete visualizzare le immagini ed invia avvisi nel caso in cui registri intrusioni. Il grande vantaggio di questo software è che è semplice da usare e si configura attraverso pochi passaggi. La sua versione free permette di usare non più di una telecamera e fornisce circa 50 MB di storage (la cronologia delle riprese è fissata di default a 14 giorni). Potrete, però, estendere a piacimento le sue prestazioni, acquistando i diversi pacchetti.

iSpy

Il più completo, ma anche il più complesso da configurare, è certamente iSpy, un software per la videosorveglianza open source. Questo software permette l’impiego, nel nostro sistema di videosorveglianza, di webcam, telecamere IP e microfoni collegati al computer per realizzare un sistema completo. Installando iSpy, si possono controllare, da remoto, tutte le telecamere installate in casa o nel proprio ufficio. In caso si verificassero delle intrusioni, il programma invia avvisi ed e-mail, mentre le immagini possono essere visualizzate su You Tube in modalità privata. Come abbiamo già detto, è certamente il software più complesso. Richiede, infatti, una certa dimestichezza con i programmi di videosorveglianza.

Prog’s WebCamSpy

Se, invece, quello che cercate è la semplicità e l’economicità, quello che fa per voi è Prog’s WebCamSpy, un programma gratuito che permette di creare un semplicissimo sistema di videosorveglianza. Questo software è compatibile con il sistema operativo Windows. La sua principale qualità è quella di utilizzare pochissime risorse di sistema: infatti, il software non registra video, ma scatta delle foto di ciò che accadde nei dintorni del proprio personal computer. Le sue modalità principali sono quattro: la standard, che prevede lo scatto di una sola foto; lo scatto continuo; lo scatto in sequenza; lo scatto a intervalli di tempo regolari, secondo l’impostazioe dell’utente.

Move Action

Infine, concludiamo citando Move Action, un il software per la videosorveglianza open source. Le immagini che cattura vengono salvate in un file JPEG, mentre i suoni in un file WAV, all’interno della memoria del PC o in un device esterno. Move Action riesce paragonare l’immagine registrata con quella precedente.

Telecamere Low Lux: caratteristiche e qualità

Non è semplice scegliere quali telecamere sono quelle giuste per noi. Sono moltissime e, quando pensiamo al sistema di sicurezza che desideriamo per la nostra casa oppure la nostra attività, non possiamo fare a meno di pensare a tutte le variabili. È difficile, infatti, riuscire ad abbinare tutte le caratteristiche delle telecamere in commercio con le necessità di cui abbiamo bisogno. In altre parole, trovare la telecamera che sposi perfettamente tutte le nostre richieste ed esigenze non è affatto semplice. Noi, però, vogliamo darvi una mano ad orientarvi, vista l’ampia scelta e la scala di prezzi differenti. Per questo, oggi vi parleremo delle telecamere Low Lux, cercando di fare luce sul loro funzionamento e sulle loro caratteristiche. Le confronteremo, inoltre, con le loro rivali dirette, ossia le telecamere Led Infrarossi.

Low Lux: come funzionano

Il nome stesso della telecamera ci suggerisce una delle sue principali qualità. Infatti, le Low Lux riescono a funzionare anche in condizioni di scarsissima illuminazione. Questo grazie ad un sensore capace di registrare immagini visibili in condizioni di luce davvero molto basse. Un esempio? Anche con la luce di un cielo stellato ed il chiarore della luna, questi modelli sono in grado di svolgere il compito per il quale sono stati progettati. Per quanto riguarda, invece, i difetti anche anche inutile dilungarci. Queste videocamere perché ne hanno sostanzialmente uno ed è molto grande: in condizioni di buio totale, quando non c’è neppure un cielo stellato a rischiarare l’ambiente, queste telecamere sono completamente cieche e non registreranno alcuna immagine.

Quindi, confrontandole con le telecamere Led Infrarossi, le Low Lux hanno questo grandissimo problema. Infatti, come sappiamo, le IR Led comprendono una luce, irradiata da un led posto insieme alla videocamera, che illumina l’ambiente. Questa caratteristica rappresenta anche un loro limite: sappiamo, infatti, che la fonte di luce deve essere posta in maniera oculata. Se ciò non avviene, potrebbe verificarsi che alcune zone della ripresa rimangano completamente al buio e vi siano dei punti ciechi che i malviventi possono sfruttare. Questa situazione non avverrebbe con le Low Lux. Come abbiamo detto, un minimo di luce è più che sufficiente per avere una buona registrazione di sicurezza. Tuttavia, una fonte di luce, seppur minima, è necessario che vi sia.

In conclusione, la vostra scelta non può che dipendere dalle vostre necessità e bisogni, oltre che dal luogo in cui si collocherà la telecamera. Se sapete che una piccola fonte di luce sarà sempre presente, vi consigliamo senza dubbio le Low Lux. Al contrario, se per creare una costante fonte di luce dovete spendere cifre rilevanti, allora vi è molto più conveniente virare sulle Led Infrarossi.

Microspie e microtelecamere: possono essere intercettate?

Per quale motivo si scelgono le microspie e le microtelecamere al posto delle normali telecamere di videosorveglianza vere e proprie? Ovviamente, in entrambi i casi, l’obiettivo principe è lo stesso, ossia quello di proteggere la propria casa e i propri cari dai tentativi di effrazione e dalle cattive intenzioni di ladri e malintenzionati. Ad oggi, grazie all’evoluzione progressiva e ininterrotta che sta vivendo il settore della tecnologia, le persone ed il pubblico di internet hanno davvero l’imbarazzo della scelta in termini di varietà di prodotti per la sicurezza e di competitività di prezzi presenti sul mercato.

Certo è che chi installa un apparecchio specifico per la sicurezza deve necessariamente seguire determinati criteri, dovuti si alle proprie specifiche esigenze ma soprattutto alle caratteristiche dell’edificio che si intende porre sotto controllo. Ad esempio è bene sapere che determinati dispositivi per la sicurezza vanno posizionati in zone non facilmente raggiungibili e soprattutto lontano da occhi indiscreti. Ed è proprio per questo che molti decidono di dotarsi di apparecchi piccoli come le microspie e le microcamere, in quanto sicuramente poco ingombranti e sufficientemente affidabili per il lavoro che gli viene richiesto. Dunque parliamo di apparecchi sicuramente in grado di garantire una buona qualità video, anche se minore rispetto a quella delle tradizionali telecamere di videosorveglianza.

Quando parliamo di microspia intendiamo un dispositivo elettronico facile e veloce da occultare per via delle sue ridottissime dimensioni (può essere nascosta addirittura in un bottone, in una penna e così via), formato generalmente da un microfono e da un trasmettitore in grado di intercettare conversazioni vocali e ritrasmetterle attraverso le onde radio (le stesse, infatti, vengono spesso utilizzate dalle forze dell’ordine nel corso delle indagini per ascoltare le conversazioni di sospettati, semplicemente ponendole vicino ad essi durante il dialogo).

Le microcamere o telecamere miniaturizzate presenti sul mercato sono numerose e di differenziano per caratteristiche e componenti: si tratta di dispositivi ad elevata tecnologia elettronica in grado di intercettare le immagini e la luce per poi trasformarle in segnali elettrici. Sul mercato si possono trovare svariate forme di microcamere (penna, portachiavi, cappello, orologio), segno che la fantasia in questo settore non trova davvero limiti. Il fulcro di una microcamera di ultimissima generazione, ovviamente digitale, è in assoluto il foto-sensore, capace di captare le immagini e convertirle in segnali elettrici.

Tra gli svariati aspetti positivi di microcamere e microspie, però, vanno illustrati anche quelli negativi: partiamo con il primo, ossia la possibilità di poter essere intercettate da piccoli rilevatori molto precisi, alimentati a batterie, capaci di rilevare, fino ad una distanza di 10 metri circa, le telecamere wireless, i segnali wi-fi, i cellulari e ancora i segnali audio presenti nell’area circostante.

La possibilità che questo tipo di apparecchiatura di videosorveglianza venga scovata è quindi reale, ma è anche vero che questo tipo di rilevatori è solitamente adoperato dalle forze dell’ordine o da agenti che operano nel settore dello spionaggio industriale, mentre risulta assai meno frequente che vengano utilizzati per intercettare apparecchiature posizionate in un appartamento o all’interno di una attività commerciale.

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