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Se si installa un impianto di videosorveglianza è sempre necessario conoscere gli adempimenti previsti per legge, la normativa e le sanzioni previste in caso di violazioni. In Italia, non è stata redatta una specifica normativa riguardante l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza, ma sono stare rese note delle linee guida specifiche dal Garante per la protezione dei dati personali. Il Garante per la Privacy in un documento del 2004 ha indicato alcuni principi a cui attenersi per proteggere la privacy dei cittadini anche nel caso di installazione di un sistema di videosorveglianza domestico.
I principi individuati sono quattro: principio di liceità, di necessità, di proporzionalità e di finalità e indicano per il nuovo installatore quali sono gli adempimenti da eseguire per tutelare e rispettare la privacy degli altri individui. Il principio di liceità sancisce che la videosorveglianza è consentita solo per uno scopo specifico: salvaguardare beni e persone da possibili furti, rapine, aggressioni e atti di vandalismo. La videosorveglianza deve essere circoscritta solo a spazi privati, è assolutamente vietato sorvegliare aree pubbliche o aree private contigue, quindi se si installa una telecamera sull’uscio di casa è necessario evitare che le riprese inquadrino gli usci delle case altrui e che il dispositivo sia puntato verso il basso per evitare di riprendere i volti di altri soggetti.
Il secondo principio individuato riguarda la necessità di un impianto di videosorveglianza che suggerisce di evitare l’installazione se è possibile controllare e proteggere la propria abitazione utilizzando altri metodi. Il principio di proporzionalità si collega a quello di necessità e dispone che non sono consentiti zoom telescopici e non bisogna esagerare con le installazioni di sistemi di videosorveglianza super sofisticati o troppo invasivi che possono ledere il diritto alla privacy. L’ultimo principio previsto dal documento del Garante della privacy è quello di finalità che impone al cittadino di installare un sistema di videosorveglianza solo per monitorare la propria proprietà privata.
Quando si installa un sistema di videosorveglianza privato non è obbligatorio richiedere nessuna autorizzazione particolare né alla polizia né all’assemblea di condominio, ma è comunque obbligatorio rendere noto la presenza di telecamere tramite l’affissione di
particolari cartelli. Per tutelare la privacy dei cittadini è necessario applicare i cartelli in luoghi ben visibili e se l’impianto è collegato alle forze di polizia bisogna affiggere uno specifico cartello. La legge prevede che le riprese debbano essere conservate solo per poche ore o al massimo per ventiquattro ore.
Nonostante la normativa non sia molto esaustiva e non vi siano particolari adempimenti da svolgere per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza sono comunque previste delle sanzioni amministrative o penali previsti dal Codice in Materia dei Dati Personali agli articoli 161 e seguenti, come la sanzione prevista per l’omissione del cartello informativo che comporta una multa compresa tra i 6.000€ e i 36.000€.