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Author: redazione (Page 47 of 47)

Microspie e microtelecamere – Possono essere scovate?

Il primo obiettivo di chi installa sistemi di videosorveglianza è proteggersi dai malintenzionati, è bene che gli apparecchi siano sistemati in posti poco raggiungibili e se possibile lontani da occhi indiscreti, per questo a volte si preferiscono microspie e microcamere alle normali telecamere di videosorveglianza. Questi apparecchi sono poco ingombranti, ma garantiscono una buona qualità video, anche se difficilmente paragonabile a quella delle telecamere vere e proprie.

Svantaggio di microcamere e microspie è quello di poter essere “intercettate” da rilevatori in grado di individuarne la presenza e annullare GHz. Questi rilevatori sono piccoli e capaci di rilevare le telecamere wireless, i segnali wi-fi, presenza di cellulari e segnali audio, funzionano fino a una distanza di circa 10 metri, sono alimentati a batterie e molto precisi.

Dunque il rischio che le vostre apparecchiature di videosorveglianza vengano scovate c’è, ma i rilevatori sono spesso utilizzati da professionisti, soprattutto nel campo dello “spionaggio industriale”, invece è meno frequente che vengano usati per intercettare apparecchi piazzati in casa o in piccole realtà commerciali.

Telecamere – Funzionalità e design

L’arredamento e il design sono importanti e non vanno trascurati neanche in nome della sicurezza, per questo prima di installare un sistema di sorveglianza nella propria abitazione o nell’azienda, è bene valutare con cura non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli estetici e di installazione.

Solitamente, le telecamere di rete per gli ambienti esterni hanno un diagramma automatico che regola la luce a cui il sensore viene esposto. Quando installate all’esterno, le telecamere hanno bisogno di custodie che le proteggano dagli agenti atmosferici, dalla polvere, ma anche dalle manomissioni.

Ulteriore distinguo da fare è tra le diverse tipologie:

  • telecamere di rete fisse – hanno l’obiettivo fisso o varifocale che può essere sostituito con facilità, sono la soluzione migliore per l’installazione in custodie adatte agli ambienti interni o a quelli esterni;
  • telecamere a cupole fisse – anche dette a mini cupola, queste telecamere sono preinstallate in custodie di piccole dimensioni e dal design curato, discreto e compatto. Molti utili da installare su autobus e treni, ma anche su pareti e soffitti; sono particolarmente resistenti alle manomissioni, mentre hanno un obiettivo non intercambiabile;
  • PTZ – queste telecamere occupano poco spazio, sono flessibili e discrete, perfette per essere installate nei negozi, nelle reception o lungo i corridoi degli alberghi;
  • dome PZT – sono telecamere molto versatili, capaci di zoomare e ridurre le aree inquadrate manualmente o automaticamente, possono coprire aree parecchio estese per via della rotazione a 360° e l’inclinazione a 180°. I comandi di questi apparecchi passano per il cavo di rete della trasmissione video; per design e forma sono adatte ai controsoffitti, ma sono più utili se applicate su pali.

A ogni esigenza la sua telecamera!

CCD e CMOS – Differenza fra sensori

Ogni telecamera ha un cuore che si chiama sensore, ossia un chip con il compito di convertire la luce in cariche elettriche, poi trasformate in informazioni digitali. I sensori possono essere CCD – Charge Coupled Device – o CMOS – Complementary Metal Oxyde Semiconductor – ognuno con specifiche caratteristiche che è bene conoscere prima dell’acquisto.

Sia il CCD che il CMOS hanno il fotodiodo, un elemento fotosensibile che, quando colpito dalla luce, produce una carica elettrica. La differenza sta nel fatto che nel CCD la carica elettrica è trasferita per mezzo di nodi di uscita, poi convertita in voltaggio e pronta ad uscire dal sensore come segnale analogico. Nei CMOS, invece, ogni fotodiodo è unito a un convertitore che trasforma l’energia generata dalla luce in voltaggio, in modo che all’uscita sia in formato digitale.

Nei CMOS possono esserci altri circuiti come amplificatori di segnale, circuiti di digitalizzazione e riduttori di rumore, che riducono lo spazio per la cattura della luce e abbassano l’uniformità del segnale, che risulta essere minore che nei CCD.

Oltre a questa prima grande differenza, però, ce ne sono altre:

  • il CCD crea immagini di ata qualità con un basso livello di rumore, mentre il CMOS è molto più sensibile al rumore;
  • il CCD consuma più energia del CMOS;
  • il CCD è più costoso del CMOS;
  • il CCD è più complesso del CMOS.

In ogni caso, sia l’uno che l’altro producono immagini di alta qualità, ma è importante tener presente il campo di applicazione: il CMOS essendo più piccolo e usando meno energia è perfetto per le fotocamere dei cellulari, mentre il CCD è un sensore molto usato in ambito fotografico e professionale.

Mini telecamere con DVR e scheda SD

In alcuni situazioni non si ha bisogno di telecamere che rimangano puntate e azionate 24 ore su 24, ma solo capaci di un controllo mirato in alcune ore del giorno, tutto nella massima discrezione.

Grazie al progresso tecnologico, è possibile acquistare telecamere di videosorveglianza discrete, piccole e  perfette per essere nascoste in quanto non necessitano di cavi per l’alimentazione, ma solo di batterie. Questi apparecchi non possono riprendere 24 ore su 24, non sono stati progettati per questo, ma solo per controllare determinate zone e sorvegliare particolari situazioni.

Alcune telecamere sono state ideate per mimetizzarsi e poter riprendere solo in caso venga rilevato un movimento, preservando così molta energia. Nonostante siano piccole e compatte, queste telecamere possono essere abbinate a mini DVR che registrano immagini su schede di memoria SD (le classiche schede su cui si archiviano immagini nelle macchine fatografiche). Una volta piene, le schede SD  possono essere inserite in un computer o collegate a un televisore per la visualizzazione delle immagini riprese.

Queste telecamere di videosorveglianza sono molto utili, ad esempio, nei negozi dove si vuole risalire al ladro che sistematicamente porta via merce dagli scaffali. E’ bene ricordare però, che la presenza di telecamere per la videosorveglianza devono essere segnalate all’interno del negozio, come previsto dal Garante della Privacy.

Dopo aver preso gli opportuni provvedimenti in fatto di privacy, potete acquistare una microcamera a forma di vite, molto piccola e difficile da individuare, e registrare anche per un paio d’ore di fila. Il dispositivo, grazie al funzionamento con batterie, può essere posizionato sugli scaffali tra la merce e, se in possesso dell’opzione che registra solo in presenza di soggetti in movimento, avrà autonomia per l’intera giornata di lavoro. Al momento della chiusura, ricordatevi di spegnere la telecamera e visionare le immagini registrate sulla scheda SD, il ladro non avrà più scampo!

Gli elementi di un sistema di videosorveglianza

È solo qualche anno che la videosorveglianza si è affermata in Italia come strumento di sicurezza, in particolare da quando i prezzi si sono abbassati e i kit possono essere installati in autonomia; fino a qualche tempo fa, infatti, i sistemi di videosorveglianza per uso interno ed esterno erano appannaggio esclusivo di musei, banche e edifici statali.

I prezzi più bassi hanno fatto sì che i sistemi di videosorveglianza vengano utilizzati per la sicurezza delle abitazioni, dei negozi, dei cortili interni ed esterni di condomini e così via. I kit per la videosorveglianza si acquistano nei negozi specializzati e negli e-commerce, dove i prezzi sono ancora più competitivi.

Il vantaggio dei moderni kit di videosorveglianza è quello di poter essere installati in autonomia dall’acquirente, anche senza grosse conoscenze nel campo, sono facili da usare, sicuri e all’avanguardia.

I kit sono composti da elementi essenziali alla videosorveglianza, le telecamere sono uno di questi; il numero di telecamere varia a seconda dell’estensione della proprietà da sorvegliare, delle caratteristiche del dispositivo e dalle esigenze ambientali. Tra le più diffuse le telecamere digitali, dette IP o telecamere di rete, ottime per la risoluzione alta e la visione delle immagini in tempo reale.

Non è finita qui: le telecamere possono essere fisse o motorizzate e alcune arrivano a ruotare anche di 360°, per un controllo totale dell’area. Se le telecamere vanno usate all’esterno, è bene scegliere dispositivi compatti e robusti, capaci di resistere agli agenti atmosferici e alle temperature estreme, a tal proposito esistono accessori in alluminio o plastica per la loro protezione. Per quanto riguarda la tecnologia usata, le telecamere possono sfruttare quella a infrarossi, perfetta per luoghi dove la luce è scarsa.

Altro dispositivo indispensabile alla videosorveglianza è il DVR o registratore digitale che supporta il software che gestisce e controlla l’intero sistema. Quest’ultimo, anche se non è hardware, è ugualmente importante per il funzionamneto del sistema: decide quando devono ruotare le telecamere, quando deve partire la registrazione, quando dare l’allarme, ecc.

C’è poi il monitor, grazie al quale rivedere le immagini registrate, il monitor può essere di uso esclusivo del sistema di videosorveglianza oppure può essere un televisore o un monitor di un computer, per un uso condiviso.

Infine ci sono i cavi, i connettori, gli amplificatori e tutto quello che serve per connettere tra loro i dispositivi e farli funzionare in maniera corretta.

Telecamere per riconoscimento targhe auto

Sono tanti i casi in cui il riconoscimento delle targhe automobilistiche si rivela un’esigenza imprescindibile: sorveglianza nelle aree di servizio e presso i distributori di carburante, controllo di accesso a proprietà private e in tutti quei casi in cui il livello di sorveglianza deve essere alto.

A volte può capitare che nelle proprietà molto grandi ci sia un giardino o un lungo viale alberato che non permette il controllo della auto all’ingresso, in questi casi le telecamere di riconoscimento targhe sono estremamente utili per aumentare la sicurezza domestica.

Con le telecamere classiche, anche quelle con risoluzione molto alta, il riconoscimento delle targhe è difficoltoso, soprattutto a causa di quel fenomeno che si conosce col nome di abbagliamento. L’abbagliamento è generato in particolar modo dai fari delle auto durante le ore più buie e può rendere completamente illeggibili le targhe delle auto all’obiettivo della telecamera, l’abbagiamento è possibile anche di giorno, per via delle rifrazioni.

Per un buon riconoscimento delle targhe delle auto è possibile usare fotocamere con un’applicazione particolare chiamata ANPR – Automatic Number Plate Recognition – oppure LPR – License Plate Recognition.

Questi apparecchi, studiati appositamente per il riconoscimento delle targhe auto, usano il sistema di soppressione dell’alta luminosità oltre ad utilizzare il filro IR Removibile e l’illuminatore infrarossi; le immagini restituite saranno, ovviamente, a colori quando riprese di giorno e monocromatiche quando riprese di notte.

Altra importante caratteristica di queste telecamere è quella di consentire la cattura di immagini di oggetti che si muovono rapidamente, mentre non sono dotate di audio, funzione poco importante per il riconoscimento delle targhe.

E’ importante la scelta del loro luogo di installazione, anche se hanno un ottimo angolo visivo vanno agevolate per l’identificazione delle targhe anteriori o di quelle posteriori.

Le caratteristiche tecniche e una buona installazione di questi apparecchi vi assicurano un livello di sicurezza e di riconoscimento targhe molto alto.

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