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Come controllare casa a distanza con il cellulare

La sicurezza non è mai troppa. Perchè affidarsi ad un semplice sistema di allarme? Da oggi, grazie a questa pratica guida, potrai installare delle telecamere in casa tua e controllare tutto quello che accade anche a distanza. Come? Continua a leggerlo per scoprirlo!

Installare delle telecamere in casa: comoda guida fai da te

In commercio ci sono davvero molti pacchetti di sistemi di sicurezza “tutto inclusi”. Questi solitamente contengono 2-3 telecamere da interno o esterno e un DVR. Oppure potrete acquistare singolarmente i pezzi. Potrete acquistare tutti gli strumenti tramite internet o anche nei vostri negozi di fiducia.
Non vi resta che scegliere l’opzione più adatta alle vostre esigenze.

Se non siete degli esperti e già il termine DVR vi spaventa, non abbiate paura è tutto molto più semplice di quanto crediate. Facciamo un po di chiarezza.

Cos’è un DVR? Il DVR, o Digital Video Recorder, è uno dispositivo capace di ricevere segnali video e di riprodurli su uno schermo, come un monitor, un televisore o anche il vostro smartphone.

Come si installano delle telecamere? La prima cosa da fare è individuare l’area che volete videosorvegliare e dunque posizionare le telecamere in modo che il loro raggio d’azione ricopra tutta la zona. Per ottenere delle prospettive migliori è consigliabile installare le telecamere in alto, nel punto in cui la parete incontra il soffitto. Pare ovvio che l’inquadratura delle telecamere dovrà puntare verso il basso.
A seconda della telecamera che avete acquistato potrete montarla alla parete in modo diverso. Alcune di queste possono essere incollate alla parete attraverso delle strisce adesive, altre bisognerà fissarle con delle viti.

Come collegare le telecamere al DVR? Quello che vi servirà è un cavo BNC, ma non spaventatevi: se avete acquistato un pacchetto di videosorveglianza “tutto incluso” questo dovrebbe essere già all’interno, o in alternativa potrete comprarlo su internet o in qualsiasi negozio di elettronica, dato che è un cavo di facile reperibilità.
Una volta assicurati di avere il cavo BNC, non vi resterà altro da fare che collegare le due estremità alle porte di ingresso della telecamera e del DVR.
Se però fili penzolanti per casa è l’ultima cosa che desiderate, potrete optare per l’acquisto di comode telecamere wireless. Con l’acquisto di quest’ultime vi verrà fornito un CD, contenente un softwer da installare.

Come trasmettere le immagini rivelate dalle telecamere sui vostri schermi

Bene, siete già a buon punto. Una volta scelte ed installate le vostre telecamere non vi resta altro che scoprire come potrete trasmettere le immagini sui vostri schermi. Nel caso in cui il vostro interesse sia quello di vedere le immagini riprese dalle telecamere su un monitor o una tv dovrete collegarli al DVR, attraverso un cavo HDMI. Se invece disponete di un PC connesso ad internet, quello che dovrete fare è inserire in qualunque browser il numero IP della telecamera. Questo vi sarà fornito quando acquisterete la telecamera. Grazie a questo mezzo potrete controllare le vostre telecamere anche a grandi distanza, vi basterà avere sotto mano un PC connesso ad internet.
Se però non avete un PC, quello che potrete fare è scaricare un apposita app sul vostro cellulare. Ve ne sono a disposizione tantissime e molte sono in forma completamente gratuita.

Videosorveglianza analogica ahd hdcvi ip

Quando si decide di installare un sistema di videosorveglianza in casa, in ufficio, o in un laboratorio, la prima cosa da fare è scegliere il tipo più adatto al caso specifico. Bisogna considerare che si tratta di tecnologia in continua e rapida evoluzione e per il momento si conoscono quattro modalità differenti di videosorveglianza: analogica, ahd, hd-cvi e ip. Vediamo nel dettaglio cosa c’è da sapere su ognuna di esse.

La videosorveglianza analogica è stata la prima tipologia ad essere sviluppata e per la trasmissione del segnale video sfrutta un cavo coassiale. Il segnale è di tipo CVBS, che prende anche il nome di video composito, e permette la visione delle sole immagini, quindi senza audio. Si tratta di una delle modalità più diffuse, soprattutto per via dei costi estremamente contenuti e del tipo di installazione che si presta anche al fai da te. Un altro vantaggio è legato alla sua diffusione e alla quantità di tempo che vede questo tipo di videosorveglianza sul mercato, caratteristiche che hanno consentito lo sviluppo di numerosi dispositivi di marchi differenti, quindi anche prezzi e grandezze differenti, ma compatibili tra loro. Purtroppo ha alcuni svantaggi sostanziali, come la bassa risoluzione, la necessità di utilizzare il cavo e problemi relativi alla distanza.

La videosorveglianza AHD è molto recente e la sigla sta per Analogic High Definition e quindi può essere considerata come un perfezionamento della videosorveglianza analogica. Questo la rende compatibile con tutti i dispositivi analogici e digitali, compresi i videoregistratori e le telecamere. Le immagini catturate dalla videocamera vengono codificate sempre da questa e poi compresse e, tramite il cavo coassiale, raggiungono il DVR. I vantaggi sono quelli di avere immagini ad alta definizione anche per grandi distanze, ha costi ridotti, è semplice da installare e la manutenzione non è impegnativa. I limiti, invece, sono correlati alla necessità di usare il cavo.

La videosorveglianza HD-CVI è il primo sistema brevettato per avere immagini HD con un cavo coassiale. Inoltre, questo tipo di videosorveglianza permette di avere immagini di qualità ottima a costi contenuti fino a 500 metri di distanza. Ma la particolarità è soprattutto quella di poter avere anche un audio abbinato alle immagini. Le telecamere possono essere installate in maniera piuttosto semplice, è sufficiente una conoscenza basilare del quadro elettrico e il gioco è fatto. Il cablaggio si presenta facilitato in quanto può essere sfruttato quello analogico già presente.

Infine, la videosorveglianza IP è estremamente tecnologica e le telecamere di cui si avvale, sono in grado di generare un segnale digitale che viene trasmesso rapidissimamente. Garantisce una videosorveglianza anche a distanze molto grandi, è totalmente wireless e le immagini sono ad alta risoluzione. Inoltre, è possibile registrare il filmato su qualunque PC. Le uniche cose che servono sono una connessione ad internet e una presa elettrica. In realtà, con le ultime tecnologie, quest’ultima non è più necessaria perché la videocamera può alimentarsi direttamente tramite il cavo di rete con lo switch poe. Lo svantaggio più evidente della videosorveglianza IP sono i costi decisamente alti e i tempi di latenza.

Videosorveglianza norme normative legge adempimienti e sanzioni

Se si installa un impianto di videosorveglianza è sempre necessario conoscere gli adempimenti previsti per legge, la normativa e le sanzioni previste in caso di violazioni. In Italia, non è stata redatta una specifica normativa riguardante l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza, ma sono stare rese note delle linee guida specifiche dal Garante per la protezione dei dati personali. Il Garante per la Privacy in un documento del 2004 ha indicato alcuni principi a cui attenersi per proteggere la privacy dei cittadini anche nel caso di installazione di un sistema di videosorveglianza domestico.
I principi individuati sono quattro: principio di liceità, di necessità, di proporzionalità e di finalità e indicano per il nuovo installatore quali sono gli adempimenti da eseguire per tutelare e rispettare la privacy degli altri individui. Il principio di liceità sancisce che la videosorveglianza è consentita solo per uno scopo specifico: salvaguardare beni e persone da possibili furti, rapine, aggressioni e atti di vandalismo. La videosorveglianza deve essere circoscritta solo a spazi privati, è assolutamente vietato sorvegliare aree pubbliche o aree private contigue, quindi se si installa una telecamera sull’uscio di casa è necessario evitare che le riprese inquadrino gli usci delle case altrui e che il dispositivo sia puntato verso il basso per evitare di riprendere i volti di altri soggetti.
Il secondo principio individuato riguarda la necessità di un impianto di videosorveglianza che suggerisce di evitare l’installazione se è possibile controllare e proteggere la propria abitazione utilizzando altri metodi. Il principio di proporzionalità si collega a quello di necessità e dispone che non sono consentiti zoom telescopici e non bisogna esagerare con le installazioni di sistemi di videosorveglianza super sofisticati o troppo invasivi che possono ledere il diritto alla privacy. L’ultimo principio previsto dal documento del Garante della privacy è quello di finalità che impone al cittadino di installare un sistema di videosorveglianza solo per monitorare la propria proprietà privata.
Quando si installa un sistema di videosorveglianza privato non è obbligatorio richiedere nessuna autorizzazione particolare né alla polizia né all’assemblea di condominio, ma è comunque obbligatorio rendere noto la presenza di telecamere tramite l’affissione di
particolari cartelli. Per tutelare la privacy dei cittadini è necessario applicare i cartelli in luoghi ben visibili e se l’impianto è collegato alle forze di polizia bisogna affiggere uno specifico cartello. La legge prevede che le riprese debbano essere conservate solo per poche ore o al massimo per ventiquattro ore.
Nonostante la normativa non sia molto esaustiva e non vi siano particolari adempimenti da svolgere per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza sono comunque previste delle sanzioni amministrative o penali previsti dal Codice in Materia dei Dati Personali agli articoli 161 e seguenti, come la sanzione prevista per l’omissione del cartello informativo che comporta una multa compresa tra i 6.000€ e i 36.000€.

Rilevatori di microspie e di telecamere nascoste

I rilevatori di microspie e delle telecamere nascoste sono degli oggetti altamente tecnologici che aiutano le persone a rilevare la presenza sull’individuo di questi oggetti destinati allo “spionaggio”. Tali rilevatori servono per proteggere un’abitazione al suo intero e vengono montati in maniera fa-da-te in un punto preciso dell’abitazione. Da quel punto i rilevatori di microspie e di telecamere nascoste emanano dei segnali invisibili che interferiscono con il funzionamento di microspie e di telecamere nascosto, bloccandolo. Tali strumenti possono venire impiegati con successo nella bonifica dei luoghi lavorativi o quelli domestici. All’inizio esso scansiona l’area di lavoro rilevando, con un segnale luminoso e anche sonoro, la presenza di eventuali dispositivi nascosti nella sua area d’azione. Tali strumenti sono dotati dei filtri di sensibilità che permettono di categorizzare il segnale, restringendolo a un solo dispositivo, oppure espandendolo a più dispositivi.

Tra i vari dispositivi che possono venire facilmente bloccati dai rilevatori spiccano anche le telecamere a infrarosso, che subiscono l’azione di bonifica (ovvero vengono rese inutili). I rilevatori possono venire utilizzati con successo in modalità silenziosa, oppure attivando la vibrazione. In alternativa è possibile collegarli a delle cuffie che la persona interessata alla scansione porta sempre vicino con sé. Non appena un dispositivo proibito entrerà nella zona d’azione del rilevatore, ed ecco che scatterà il segnale nelle cuffie. Tali oggetti, per giunta, vengo spesso montati in quei negozi/ambienti/case in cui si vuole mantenere la massima privacy possibile evitando le riprese nascoste e così via. Le frequenze captate e quelle rese inutili possono essere le più diverse, spaziando per tutto il range delle frequenze importanti. Tali dispositivi, difatti, hanno spesso una frequenza di ricerca tra i 50 Mhz e i 6 Ghz. Perché il segnale non venga rilevato servirebbe, quindi, utilizzare dei dispositivi con frequenze molto minori o quelle molto più grandi.

Tutti i rilevati di microspie e telecamere nascoste sono dotate di un piccolo schermo a LED in modo che l’utente possa controllarne tutti i fattori (come il range di ricerca, per l’appunto). I rilevatori possono funzionare in ben due modi: alimentati da una batteria autonoma (che servirà ricaricare di tanto in tanto) oppure collegati direttamente al circuito elettrico dell’abitazione. In tal caso il funzionamento sarà continuo e potrà venire interrotto unicamente per causa della mancanza della corrente elettrica. Sempre in questo caso potrà essere impiegata la batteria, la cui durata dipende dalla sua potenza e dalle prestazioni offerte. Il prezzo dei rilevatori cambia a seconda di numerosi altri fattori.

telecamere per esterno meglio con gusci o compatte

L’idea di doversi cimentare in attività quali praticare fori o trapanare pareti, in maniera tale da poter installare efficacemente una telecamera di sicurezza per esterno (la quale può essere sia compatta che a guscio) potrebbe intimorire molte persone. Tuttavia, in commercio si possono trovare diversi kit o pacchetti completi di svariati sistemi di sicurezza che rendono molto più rapida e semplice l’installazione fai da te, non avendo così bisogno dell’aiuto di un esperto del settore.

Come scegliere le telecamere

Innanzitutto occorre scegliere accuratamente il kit che si avvicina maggiormente alle proprie esigenze: esiste la possibilità di acquistare i pezzi singolarmente, ma solitamente risulta molto meno dispendioso l’acquisto di un sistema di telecamere esterne con tutti i pezzi inclusi (all’interno del quale si potranno trovare da una a tre telecamere, i cavi di alimentazione e i collegamenti adeguati e un DVR, ovvero il registratore video digitale.
Dopo aver scelto il kit adatto, si dovrà pensare molto attentamente al modello che si vuole acquistare ed installare per la sicurezza della propria casa. Esistono sia telecamere da esterno wireless (ovvero telecamere senza fili) e quelle dotate di cavi appositi. Per quanto riguarda le telecamere wireless, queste permettono di essere installate in maniera semplice e veloce, senza praticare fori o far scorrere per tutta la casa diversi cavi. Tuttavia, più queste sono installate lontane dal ricevitore e più la loro qualità va a peggiorare. Per questo, nel caso in cui la zona da ricoprire sia molto vasta, è meglio prediligere le telecamere dotate di cavi.
Importante è anche stare attenti a non scegliere, per l’installazione esterna, delle telecamere pensate invece per interni: queste, infatti, non essendo progettare per essere montate all’aperto sono estremamente sensibili a cambiamenti climatici quali la pioggia e l’umidità, e si rovineranno nel giro di pochissimo tempo.

Come installare telecamere da esterno

Come prima cosa occorre scegliere per le proprie telecamere un’angolazione sia ampia che alta, in modo che la prospettiva sia efficace e che possa inquadrare tutti gli ingressi e le uscite. Una volta scelta la posizione, si potrà montare in diversi modi: esistono telecamere che sono dotate di adesivi che permettono di essere attaccati ad una parete senza rovinarla, tuttavia il metodo più sicuro per far si che durino molto più tempo è quello di fissarle con viti apposite.
Dopo averla fissata adeguatamente, la telecamera dovrà essere collegata ad un’alimentazione tramite un alimentatore (solitamente le telecamere possiedono degli alimentatori che possono essere collegati tranquillamente alle prese da muro). Occorrerà poi collegare le telecamere tramite il cavo al proprio DVR tramite i classici cavi BNC, utilizzati per tutte le attrezzature di sorveglianza e che hanno la particolarità di avere entrambi i capi identici, oppure degli adattatori.
Nel caso in cui le telecamere scelte siano senza fili, queste dovranno essere connesse al proprio computer tramite un software su CD da dover installare, seguendo poi le istruzioni riportate per un corretto collegamento.
Seguendo tutti i passaggi in maniera corretta, si potrà ottenere un efficace sistema esterno di sicurezza totalmente fai da te e sicuramente meno economico di una normale installazione di telecamere da parte di professionisti della sicurezza.

telecamere low lux caratteristiche funzionamento vantaggi e svantaggi

Telecamere low lux oppure telecamera led infrarossi? La domanda è legittima se si sta pensando ad un sistema di videosorveglianza.

I progressi della tecnologia hanno reso i sistemi di videosorveglianza accessibili e ciò che un tempo era prerogativa di banche e gioiellerie, oppure di ville di multimilionari e che oggi può proteggere le nostre case, negozi e officine. I sistemi di videosorveglianza sono diventati più piccoli, più potenti e meno costosi, ma soprattutto più facili da utilizzare e installare, in maniera particolare dopo l’avvento della tecnologia wireless. Così come è accaduto per computer e cellulari, anche la videosorveglianza si è proiettata verso l’utilizzo di procedure guidate per l’installazione e un utilizzo intuitivo e user friendly che ha portato all’esplosione del fai da te anche in questo settore. Il rovescio della medaglia della semplicità con cui ognuno può montare da sé il proprio antifurto, sta nella grande varietà di tipi di telecamere che la tecnologia mette a disposizione, con caratteristiche, funzionamento, vantaggi e svantaggi, da tenere presenti se si vuole scegliere il sistema di sicurezza che più si adatta alle proprie esigenze. Come sempre, la conoscenza è la base per la scelta migliore. Servirà sapere quindi che le telecamere low lux, come dice il nome, funzionano anche in condizioni di scarsità di luce. È sufficiente il bagliore proveniente dal cielo stellato e dalla luna a consentire la registrazione delle immagini. Indispensabile però che, anche se minima, la luce ci sia e sia costante. In condizioni di buio totale la videocamera risulta invece cieca. Questo comporta che, se non si ha la sicurezza di avere una fonte di luce anche minima e costante, occorrerà installare la low lux in zone almeno sommariamente rischiarate con illuminazione artificiale. Queste videocamere piuttosto sofisticate funzionano grazie a processori ad alta potenza, sensori avanzati, algoritmi e ottica migliorati che permettono alte prestazioni in condizioni ottimali di luce e immagini fruibili a bassa luminosità. La capacità dei sensori di acquisire immagini in condizioni di scarsa luminosità infatti si riflette sulla qualità di fornire più dettagli video a colori, sul rumore e sulle distorsioni. Complice è il controllo AGC (sistema di guadagno automatico) che amplifica automaticamente l’immagine ricevuta, in modo che gli oggetti e le persone possano essere meglio visualizzati. Poiché l’AGC rafforza il segnale alla videocamera in genere aumenta il rumore insieme alla dimensione complessiva del video. Le telecamere Led a infrarossi funzionano invece grazie a un fascio attivo di infrarossi che illumina costantemente l’ambiente anche se la luce prodotta non è visibile all’occhio umano. I led hanno altissima luminosità, lunga durata e un consumo che a seconda del dispositivo.

telecamere per appartamento

Un sistema di sorveglianza all’interno di una casa o un appartamento ha numerosi vantaggi. Spesso si pensa che un impianto simile debba essere installato necessariamente da un tecnico e, in questo caso, ragioni di costo, riservatezza o altre possono far desistere dall’acquisto.
La tecnologia attuale ha creato dispositivi di sorveglianza domestica economici e intuitivi che non necessitano dell’intervento di un professionista. La scelta, il montaggio e l’utilizzo fai da te delle telecamere per appartamento con alcuni consigli saranno semplicissimi.
Una scelta ragionata e ottima della migliore telecamera per appartamento richiede l’esame di due fattori, la tipologia e le dimensioni dello spazio oggetto di controllo e il budget per l’acquisto.
Il tipo di ambiente rilevante in questo caso è quello interno e domestico, un elemento importante che implica che i dispositivi di sorveglianza non devono essere impermeabili, si installano molto facilmente e non richiedono una visione notturna estesa.
Il costo è un fattore determinante nella scelta e il mondo delle telecamere di videosorveglianza offre diverse opzioni. In generale, se avete un budget limitato, è meglio acquistare un modello tecnologicamente meno complesso ma di ottima qualità per il suo livello così da non compromettere l’efficienza del dispositivo.
L’installazione di telecamere per la sorveglianza di case o appartamenti non richiede specifiche competenze e, in effetti, si considera facilmente eseguibile in fai da te.
In primo luogo, si deve verificare la presenza di alcuni elementi: il registratore, l’hard disk, i cavi video, i balun, i connettori video, alimentatori e connettori alimentatori, il monitor e il cavo di rete.
In secondo luogo, il procedimento manuale di installazione richiede pochi sforzi, in particolare a volte si devono fare piccoli fori sui muri e, altre volte, è sufficiente che il dispositivo sia posizionato su una superficie piana.
I passaggi successivi sono il collegamento della telecamera alla rete configurandolo con il router attraverso un software fornito insieme ai dispositivi di videosorveglianza. Questa procedura ha lo scopo di integrare le telecamere alla rete in modo che ogni volta così collegandovi all’indirizzo IP del sistema di sorveglianza domestico potrete visualizzerete l’interno della vostra casa. Le migliori telecamere per appartamenti sono quelle wireless che non hanno bisogno di un cavo che le colleghi al router essendo dotate di un’antenna wi-fi e che, ovviamente, essendo alimentate da energia elettrica sono dotate di cavi elettrici.
Altre operazioni fondamentali sono l’impostazione delle preferenze di ripresa video, controllo della luce e bilanciamento del contrasto e dei colori dell’immagine. Infine, dovete selezionare la qualità di immagine migliore che varia a seconda di quali dispositivi si usano e che, in caso di utilizzo di smartphone o tablet, deve avere un scegliere un formato leggero.
Una volta completata l’installazione, non vi resta che testare l’utilizzo e il funzionamento del vostro nuovo impianto di videosorveglianza.

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