il blog dedicato ai sistemi di videosorveglianza e antifurto

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Come funzionano i sistemi antintrusione per le persiane

Per evitare furti in casa in seguito ad effrazioni sarebbe importante ricorrere a dei sistemi di antintrusione per le persiane. Infatti gli antifurto che coprono un’intera area a volte possono non essere sufficienti e bisognerebbe integrarli con dei sistemi che sono in grado di bloccare i punti di accesso alla nostra casa, come appunto le finestre, quindi le persiane. Esistono dei sistemi molto accurati che permettono di mettere in sicurezza gli infissi e di renderli più difficili da manomettere. Per esempio ci sono i modelli magnetici che possono risultare molto utili.

I metodi tradizionali per bloccare le persiane

Non tutti hanno fatto la scelta di utilizzare sistemi tecnologici per il blocco delle persiane. C’è chi ancora, invece, fa riferimento a dei sistemi di tipo tradizionale per cercare di aumentare la sicurezza relativa alle finestre.

Per esempio c’è chi utilizza la spranga semplice oppure chi fa riferimento alla spranga a cilindro, che è più robusta e che si serve di un cilindro in grado di regolare l’azionamento dei puntali.

Altri sistemi di protezione, sempre facendo riferimento a quelli tradizionali e non tecnologici, possono essere costituiti dai catenacci. Di solito in questo ambito si distinguono due tipi di catenacci, quelli orizzontali e quelli verticali.

Poi ci sono delle forme di protezione più moderne rappresentate dai blocca scuri, anch’essi suddivisibili in varie categorie.

Gli antifurto contro le intrusioni dalle persiane

Eppure le soluzioni tecnologiche per contrastare le intrusioni in casa dalle persiane ci sono. Abbiamo parlato precedentemente per esempio a questo proposito degli antifurto magnetici. Essi si collocano direttamente sugli infissi e non sono adatti soltanto per le finestre, visto che si prestano molto bene ad aumentare anche il livello di sicurezza delle porte d’ingresso della casa.

A livello di funzionamento agiscono creando un collegamento magnetico fra i due battenti. Nel momento in cui il circuito magnetico viene interrotto a causa dell’intrusione di un malintenzionato, i sensori trasmettono il segnale alla centralina dell’antifurto che attiva l’allarme.

Così il proprietario dell’abitazione è avvisato del tentativo di effrazione e può allertare tempestivamente le forze dell’ordine per l’intervento presso la sua casa oppure può intervenire direttamente a mettere in fuga i ladri.

Videocitofono senza fili: le caratteristiche e la gestione dei video

L’aspetto della videosorveglianza è sempre più importante per la sicurezza in casa. Nella videosorveglianza rientra anche il videocitofono senza fili. Si tratta di un dispositivo che permette di parlare direttamente con la persona che c’è alla porta, senza per forza dover aprirla. Prima di far entrare persone in casa, così abbiamo l’opportunità di guardare esattamente di chi si tratta. In questo senso il videocitofono è molto comodo ed utile e, se scegliamo un modello wireless, non dobbiamo nemmeno realizzare opere in muratura per poterlo installare.

Le caratteristiche dello schermo

Nello scegliere un videocitofono senza fili dobbiamo considerare innanzitutto le caratteristiche dello schermo. Sono molti gli aspetti che entrano in gioco in questo senso. Ci sono per esempio dei display che trasmettono le immagini in bianco e nero e ci sono quelli che, invece, riescono ad estrarre delle immagini a colori.

Inoltre poi c’è l’elemento della grandezza, che ci porta a decidere se vogliamo uno schermo grande, piccolo o medio, ma questo fattore dipende anche dallo spazio che abbiamo a disposizione.

C’è chi vuole lo schermo normale e c’è chi invece preferirebbe avere uno schermo ultrapiatto. Anche questa è una caratteristica importante, perché comunque lo spessore influisce sul design che possiamo avere a disposizione.

Ci sono dei kit predisposti per il videocitofono che presentano non soltanto un unico schermo, ma più di uno, per dare la possibilità a più persone di gestire e controllare le immagini contemporaneamente. Per esempio si potrebbe decidere di installare anche due o tre schermi.

L’installazione e la gestione dei video

Alcuni erroneamente credono che sia molto complicato installare un videocitofono. Non è così, anche perché i tecnici specializzati sanno come procedere in maniera sicura. In fin dei conti basta installare l’unità esterna e quella interna con normali viti, per poi associare il tutto al Wi-Fi, con la possibilità di connettere il videocitofono anche allo smartphone.

Nei più recenti videocitofoni c’è anche la possibilità di memorizzare i video. Per questa caratteristica dobbiamo stare attenti, perché la memorizzazione può essere gratuita, ma certe volte per archiviare le immagini è richiesto di abbonarsi a qualche servizio in particolare. Di conseguenza teniamo presente anche il budget che abbiamo a disposizione.

Come predisporre un progetto di un impianto di videosorveglianza

Quanto è importante un progetto di un impianto di videosorveglianza? È davvero fondamentale considerare tutti i fattori che intervengono nella progettazione di un impianto di videosorveglianza, perché sono molti gli elementi che confluiscono in questa fase e che, se presi in maniera perfetta, possono facilitare anche altre fasi, come quella dell’installazione. Allo stesso modo, se si considerano attentamente e con correttezza tutti i fattori che entrano in gioco nel progetto, si ha la possibilità di ridurre i tempi dell’intervento e conseguentemente si possono ridurre anche i costi.

Quali sono i fattori che entrano in gioco

I sistemi di videosorveglianza sono sempre più scelti da parte di chi vuole proteggere la propria casa. Rappresentano infatti un alto grado di sicurezza e garantiscono veramente la possibilità di difendersi da eventuali intrusioni da parte dei malintenzionati nelle abitazioni.

Quindi un sistema di videosorveglianza può essere davvero la scelta ideale, se si vuole mantenere un alto grado di incolumità per le persone che abitano in un dato edificio e se allo stesso tempo si vogliono proteggere beni ed oggetti preziosi.

Ecco quindi che appare veramente importante tenere in considerazione tutti i fattori che entrano in gioco nella progettazione dell’impianto stesso. In particolare nel progetto si devono individuare i requisiti sia funzionali che non funzionali, che comunque devono essere soddisfatti.

Bisogna pensare a che cosa esattamente si vuole monitorare e come si voglia eseguire il monitoraggio, interrogandosi anche su quale sia l’angolazione migliore e quali siano le funzionalità di video analisi che vengono richieste.

Si devono individuare tempestivamente eventuali problematiche di installazione, definendo così meglio il posizionamento dei dispositivi sulla base dei vincoli dettati dall’impianto elettrico o dalle zone di illuminazione. Allo stesso tempo si deve tenere presente il rispetto di tutte le norme che sono relative alla privacy.

L’importanza del software

Se si considerano tutti questi fattori importanti nel mettere a punto un progetto per un impianto di videosorveglianza, abbiamo veramente la possibilità di migliorare i tempi del processo di installazione.

In particolare ci sono anche dei software fondamentali che ci aiutano nella programmazione e nella messa in funzione delle telecamere. Un buon software che obbedisce a queste funzioni ci può essere di grande aiuto, soprattutto se ha le caratteristiche in grado di scansionare la rete e di localizzare i dispositivi, consentendone anche un eventuale raggruppamento.

LED infrarossi: funzionamento nelle telecamere notturne

Qual è il funzionamento dei LED infrarossi? Questi ultimi vengono utilizzati anche nelle telecamere notturne, per permettere la ripresa di immagini ben distinguibili anche nei momenti in cui c’è buio. È molto importante conoscere il funzionamento dei LED infrarossi applicati ai sistemi di sicurezza. Infatti l’infrarosso non è un colore che può essere percettibile dall’occhio umano. Esso viene generato dal fatto che si combinano insieme dei semiconduttori, come l’arsenico, l’alluminio e il gallio. Questi tre elementi emettono l’infrarosso quando sono attraversati da una corrente a bassa tensione.

LED infrarossi: funzionamento

Quindi la domanda a cui cerchiamo di rispondere è come funzionano i LED infrarossi. Possiamo già trovare qualche indizio nel fatto che guardando i LED infrarossi come quelli che sono presenti nelle telecamere notturne non notiamo alcuna luce e nessun colore.

Quindi è spontaneo chiedersi che cosa accada veramente e che cosa dia il via alla possibilità del funzionamento dei LED notturni a infrarossi.

Intanto chiariamo che cos’è il LED. Si tratta di un componente elettronico formato da due filamenti, che vengono chiamati anche terminali. Questi elementi consentono il passaggio di corrente elettrica. Nel nucleo dei LED la congiunzione fra i due terminali avviene in maniera non lineare, infatti i due filamenti non si toccano direttamente.

Essi sono separati da piccolissimi strati di materiali semiconduttori, come quelli che abbiamo nominato precedentemente, come per esempio il gallio, l’alluminio, ma anche il silicio.

Quando i due terminali vengono attraversati dalla corrente, agisce il materiale semiconduttore che converte l’energia elettrica in energia luminosa. Perché si origini tutto ciò e perché il principio del funzionamento avvenga correttamente si deve avere passaggio di corrente continua a bassa tensione, di solito compresa tra 1,3 e 4,5 V.

Come fanno le telecamere notturne a sfruttare i LED a infrarossi

Abbiamo già detto che le radiazioni che vengono emesse dai LED infrarossi sono utilizzate in maniera perfetta dalle telecamere notturne, per vedere quello che succede in un ambiente da proteggere anche al buio.

Le telecamere notturne, nello specifico, riescono ad interpretare il rimbalzo delle radiazioni e sono in grado di convertirle in immagini oppure in colori, a seconda di come sono stati programmati grazie all’utilizzo di un software in particolare.

Cos’è e come funziona un rilevatore gas

Come scegliere un rilevatore gas più adatto alle nostre esigenze? Questi dispositivi sono molto utili, perché contribuiscono a creare le condizioni per la sicurezza in casa. Questi dispositivi vanno scelti con molta attenzione e, per la scelta, ci sono diversi fattori da considerare. In commercio infatti è possibile avere a disposizione tantissimi tipi di rilevatori, fra cui per esempio ce ne sono alcuni che rilevano alcune tipologie di gas in particolare. È bene considerare anche i dispositivi che sono particolarmente intuitivi e inoltre ci possono essere degli elementi extra che potrebbero essere determinanti sulla scelta del modello che potrebbe essere più utile. Ma che cos’è precisamente un rilevatore gas? Ecco qualche informazione in più a questo proposito.

Che cos’è un rilevatore di gas

Un rilevatore di gas, detto anche sensore di gas, è un dispositivo che, grazie alle caratteristiche di cui è dotato, rileva la presenza di uno o più tipi di gas all’interno dell’ambiente in cui è collocato.

Questo sensore agisce misurando il grado di tossicità dell’aria nell’ambiente circostante. È molto importante averlo, perché spesso si può incorrere in conseguenze anche particolarmente gravi a causa di disattenzione, che provocano incidenti che possono essere anche potenzialmente letali.

Per esempio fra questi ci possono essere delle conseguenze gravi anche legate alla diffusione nell’ambiente di monossido di carbonio che causa avvelenamento.

Quindi il rilevatore per il gas è uno strumento che può veramente determinare una differenza in più per quanto riguarda la sicurezza in casa.

Come funziona un rilevatore gas

Il rilevatore di gas funziona come un’unità indipendente. Quindi non ha bisogno di essere collegato ad un altro supporto, come potrebbe essere per esempio un computer. Generalmente per garantirne l’efficacia basta porlo nell’ambiente che si vuole controllare.

Si possono creare anche dei collegamenti fra vari dispositivi per proteggere aree più grandi. In genere un rilevatore è in grado di emettere un segnale acustico o visivo, nell’eventualità in cui dovesse rilevare dei gas pericolosi per la salute o potenzialmente letali.

Fra questi per esempio il monossido di carbonio, che abbiamo già citato, o il metano, che viene spesso utilizzato nelle abitazioni per l’alimentazione di impianti di riscaldamento e cucine.

Le differenze tra antifurto filare o wireless

In commercio esistono tanti tipi di antifurto, che differiscono anche per le modalità utilizzate per il funzionamento. In particolare possiamo distinguere tra antifurto cablato, quello con fili, e il sistema di sicurezza wireless. Esistono però anche dei sistemi di sicurezza che, per le loro caratteristiche, si possono definire ibridi, in quanto rappresentano una soluzione a metà tra antifurto filare e antifurto wireless. Ma come fare a scegliere un sistema di sicurezza per la casa? Teniamo conto di alcune peculiarità e di alcune differenze per scegliere un antifurto filare o wireless. Andiamo a comprendere i dettagli, esaminandoli nello specifico.

Le caratteristiche dell’antifurto filare

L’antifurto filare è quello provvisto di cavi, che si adatta in maniera specifica a delle strutture edilizie particolari come per esempio le controsoffittature. In genere non ha costi di gestione molto elevati. Infatti sarebbe sufficiente una manutenzione ordinaria che consiste nel sostituire quando se ne presenta la necessità le batterie della centralina e quelle delle sirene.

È molto comodo perché ad esso può essere affidata la gestione di diversi sensori e periferiche di diverso tipo. Risulta importante per mantenere sotto controllo aree molto ampie, come per esempio zone commerciali, capannoni e case sviluppate su più livelli. L’antifurto cablato riesce a mettere in atto un tipo di sicurezza molto elevata.

Naturalmente si deve considerare che, per l’installazione di un antifurto cablato, a volte occorre ricorrere ad opere di muratura. Quindi conviene rivolgersi a delle ditte specializzate, in modo da fare tutto nel migliore dei modi.

Le caratteristiche degli antifurti wireless

Per comprendere la differenza tra antifurto filare o wireless e per scegliere nel modo migliore, esaminiamo anche le caratteristiche peculiari dei sistemi di allarme wireless. Innanzitutto questi ultimi non richiedono la predisposizione di opere murarie e quindi danno la possibilità di risparmiare da questo punto di vista anche a livello economico.

A differenza degli antifurti con fili, i sistemi di allarme wireless possono essere installati più facilmente anche ricorrendo al fai da te. Una soluzione molto utile, specialmente se scegliamo di acquistare dei kit già predisposti.

Non avendo fili, i sistemi wireless si possono installare ovunque e possono essere ampliati negli anni integrandoli con altri accessori o possono essere rimossi senza creare particolari ostacoli.

Sensori a tendina per finestre: come funzionano e perché sono utili

Nel campo dei sistemi che vengono utilizzati per la protezione degli ambienti domestici sono sempre più diffusi i sensori a tendina per finestre. Sono dei dispositivi davvero importanti, in grado di rilevare la presenza di intrusi. Il tutto funziona tramite la creazione di una sorta di barriera verticale, che è del tutto simile ad una tenda. Nel momento in cui l’intruso attraversa questa barriera, il sistema fa scattare l’allarme.

Come funzionano i sensori a tendina per finestre

Ma come funzionano i sensori a tendina per finestre e porte? Con il sensore a tenda generalmente viene creata una barriera di schermatura che di solito utilizza gli infrarossi. Tutta l’area che deve essere protetta viene coperta in maniera omogenea in grande ampiezza, arrivando anche a 12 metri.

I sensori ad infrarossi hanno la capacità di misurare il calore emesso da un corpo ed è proprio attraverso questo sistema che riescono a rilevare la presenza di un malintenzionato prima che quest’ultimo si avvicini alle porte o alle finestre.

In genere, anche per ottenere degli effetti migliori, si utilizza una combinazione di sensori cosiddetti PIR, che sfruttano una tecnologia ad infrarossi passiva, e sensori a microonde ad effetto doppler.

Quindi possiamo dire che gli infrarossi classici vengono abbinati ad un dispositivo in grado di emettere onde elettromagnetiche ad alta frequenza. Per questo si parla spesso anche di sensori a tenda doppia tecnologia. In questo modo si riesce a rilevare anche la presenza di un corpo che si muove. Il tutto serve anche per ridurre al minimo il rischio di falsi allarmi.

Dove installare i sensori a tenda

Ma dove si devono installare i sensori antifurto a tendina? La strategia migliore, per avere un ambiente ben protetto, è quella di collocare i sensori a tenda per finestre in tutte le possibili vie d’accesso alla casa dall’esterno.

Quindi i sensori antifurto a tendina si dovrebbero installare in prossimità delle porte, delle finestre, degli infissi, lungo tutto il perimetro della casa.

Il vantaggio principale di questo sensori a tenda consiste soprattutto nel fatto che sono dei sensori perimetrali che riescono a mettere in atto una protezione attiva anche quando la porta e la finestra sono aperte.

È molto importante comunque installarli in modo che non siano colpiti dalla pioggia, da rami di alberi o di piante in generale o altri elementi che potrebbero far scattare dei falsi allarmi.

 

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