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DVR e funzione Motion Detector

I DVR – Digital Video Recorder – sono registratori molti simili ai registratori VHS che fino a qualche tempo fa si trovavano in tutte le case; la differenza sta nel fatto che i DVR sono moderni apparecchi capaci di filtrare le immagini che provengono dalle telecamere a cui sono collegati e archiviarle nell’hard disk presente al loro interno.

I DVR funzionano grazie a software che facilitano il lavoro di monitoraggio e implementano i sistemi di videosorveglianza. Tra le funzioni più apprezzate di questi apparecchi c’è la Motion Detector, grazie alla quale si può registrare ciò che è più interessante ed escludere le immagini superflue.

La funzione Motion è impostabile direttamente dal DVR usando gli appositi parametri di configurazione, attraverso i quali si ordina all’apparecchio di registrare solo in presenza di movimento. I vantaggi di questa funzione sono due: riduzione dello spazio impiegato sull’hard disk e riduzione del tempo necessario alla visualizzazione delle immagini registrate.

Dato che i moderni hard disk sono capaci di memorizzare un gran numero di dati – fino a 30 giorni consecutivi di registrazione senza interruzione – appare chiaro come il vantaggio reale legato alla funzione Motion Detector di una telecamera sta proprio nella visualizzazione da parte dell’utente delle immagini interessanti: il risparmio di tempo è notevole e non si riuscirebbe ad ottenere neanche scorrendo le immagini in maniera accelerata.
Oltre alla cattura delle immagini in movimento, sui moderni DVR è possibile specificare quali sono le zone nelle quali rilevare i movimenti e regolare la sensibilità della funzione Motion, utile soprattutto in presenza di animali domestici (la regolazione può essere fatta su ogni singola telecamera).

Le custodie per telecamere da esterno

Le telecamere per videosorveglianza possono essere installate in ambienti comuni come le stanze di un’abitazione, gli uffici o i negozi, ma anche in luoghi particolari come quelli esterni, la cui principale caratteristica è di essere esposti agli agenti atmosferici o a picchi di temperatura verso l’alto o verso il basso, a seconda della stagione. Non è tutto, bisogna tenere a mente che all’esterno le telecamere sono più soggette a vibrazioni, manomissioni e attacchi.

Per fortuna tutto questo è ben noto ai produttori del settore che hanno studiato metodi e accessori capaci di far fronte a queste situazioni in modo pratico e sicuro.

Una prima soluzione, la più immediata, consiste nell’inserire le telecamere in apposite custodie progettate per fungere da “corazza”, in questo modo si evita che i dispositivi vengano a contatto con elementi che ne possano inficiare le prestazioni. Le custodie sono solitamente realizzate in plastica o metallo e sono disponibili in varie dimensioni e con caratteristiche differenti, in modo da far fronte anche alle esigenze più particolari.

Si possono distinguere due principali tipologie di custodie: quelle per le telecamere fisse e quelle per le telecamere a cupola.

Ma quali sono i fattori da considerare prima di acquistare una custodia a protezione di una telecamera? Innanzitutto va valutata la presenza o meno delle staffe di montaggio, poi il livello di resistenza alle manomissioni, la gestione dei cavi e il tipo di alimentazione. Se le telecamere sono fisse, bisogna considerare la presenza di un’apertura laterale o scorrevole che permetta di maneggiare il dispositivo, mentre se sono a cupola è bene valutare il colore della copertura, che può essere trasparente o sfumato.

Le telecamere wireless, invece, facendo uso di antenne per collegarsi al corpo centrale del sistema di videosorveglianza, hanno bisogno di custodie che prevedano la presenza di apposite fessure attraverso le quali far passare le antenne. Le fessure sono indispensabili nelle custodie metalliche, mentre non lo sono in quelle di plastica, nelle quali il segnale wi-fi riesce ad attraversarle senza problemi.

Prevenire gli incendi con la videosorveglianza

L’Italia è una nazione disseminata di boschi e quindi ad alto rischio incendi, purtroppo ogni anno se ne registrano tanti, che fanno perdere al nostro Paese gran parte del suo patrimonio naturale. La principale causa degli incendi è l’incuria delle persone che lasciano nei boschi mozziconi di sigaretta o vetri, mentre molto meno frequenti sono le cause naturali.

Eventi simili sono difficili da gestire e creano non pochi disagi, soprattutto in estate quando le temperature sono già elevate e l’emergenza idrica è in agguato.

Una risposta concreta agli incendi è data dalla videosorveglianza e da altre tecnologie di supporto. In questi casi il controllo viene effettuato su due livelli differenti: uno riguarda l’effetto deterrente delle telecamere, l’altro il controllo sui possibili focolai di incendio e l’intervento tempestivo in caso di emergenza (evitare il propagarsi di roghi difficili da domare).

Ma come funziona la videosorveglianza nei boschi? Solitamente, nelle aree boschive, sono usate termocamere radiometriche ad infrarosso in aggiunta a telecamere magapixel capaci di zoomare e tenere sotto controllo vaste aree. Le telecamere devono essere della tipologia mobile, in modo da garantire un angolo di copertura più esteso perché manovrabili da remoto. Importante anche la potenza dello zoom, l’unico capace di catturare i dettagli anche da distanze elevate.

In questo modo si realizza una scansione completa dell’area sottoposta a videosorveglianza e si possono anche misurare le temperature e rilevare ogni tipo di condizione ritenuta sospetta al fine di intervenire tempestivamente, prima che si sviluppino roghi indomabili.
Di certo l’uso di tali tecnologie porterà a una riduzione notevole degli incendi, soprattutto per via del valore deterrente delle telecamere, si ricorda infatti che le zone sottoposte a videosorveglianza devono essere segnalate e dotate di apposita segnaletica, il che dovrebbe ridurre di molto le cattive abitudini di chi frequenta boschi, parchi e zone pic-nic.

Le telecamere IP – Caratteristiche e prezzi

Negli ultimi anni, nel campo della videosorveglianza, stanno spopolando le telecamere IP, prodotti che possono essere collegati in una rete locale e che permettono di essere configurati per avere accesso alla rete internet.

Il loro sviluppo e la loro diffusione hanno permesso di trovare in commercio modelli differenti per prezzi e caratteristiche, grazie a questo si è potuto allargare il bacino d’utenza, tanto che ormai i modelli entry level vengono utilizzati anche a protezione degli ambienti domestici.

Principali tipologie di telecamere IP

A caratterizzare le diverse telecamere IP è innanzitutto la forma:

  • dome – telecamere circolari coperte da cupola in vetro, permettono una visione a 360° e per questo sono ottime da piazzare su soffitti o comunque in alto;
  • bullet – telecamere dalla forma allungata, particolarmente efficaci anche fisse, sono adatte ad essere posizionate sui muri e negli angoli.

Inoltre le telecamere IP possono essere manovrate, ma in questi casi il livello e quindi il prezzo si alzano. Le telecamere manovrabili, spesso, sono anche in grado di zoomare e questa fa sì che le immagini di monitoraggio siano più precise e affidabili; le telecamere top level, invece, hanno anche funzioni di autodetect di corpi mobili e messa a fuoco automatica, si tratta di prodotti particolarmente costosi e per questo usati solo in ambito industriale/aziendale.

Altro vantaggio delle telecamere IP è quello di essere interrogabili anche da remoto, basta uno smartphone o un tablet per vedere le riprese.

Tra le più innovative ci sono le telecamere IP senza fili, non si appoggiano a un router e permettono la connessione diretta con i dispositivi mobili dei principali sistemi operativi.
Una raccomandazione, soprattutto per le telecamere bullet, quando devono essere posizionate all’esterno è bene che vengano protette con scocche di protezione per evitare che gli agenti atmosferici le rovinino.

Videosorveglianza – Il controllo da remoto

Smartphone e tablet ci hanno dato la possibilità di fare cose che prima neanche immaginavamo e anche nel campo della videosorveglianza. Grazie a questi apparecchi ci è data la possibilità di controllare abitazioni e aziende a distanza, addirittura da altri Paesi.

Tutto è possibile grazie al controllo remoto, che amplia il livello di sicurezza e ci dà la possibilità di tenere d’occhio la casa o l’esercizio commerciale utilizzando pochi, ma semplici dispositivi.

Per il controllo remoto sono necessari un network video recorder e delle telecamere IP, ossia telecamere che si collegano a una rete internet tramite cavo ethernet o in modalità wireless. A questo punto è sufficiente configurare la rete con i parametri IP, usando il proprio router o modem; c’è da precisare che le telecamere di ultima generazione sono sì più costose, ma allo stesso tempo permettono un dialogo diretto con smartphone e tablet di ultima generazione, anche bypassando l’uso del modem o del router.

Ma quali sono le tipologie di controllo possibili? Molto dipende dalle telecamere, ci sono le telecamere IP di fascia bassa che fanno visionare le immagini in tempo reale su smartphone e tablet, ma in questo caso la connessione internet dei dispositivi mobili deve essere abbastanza potente da permettere lo streaming video.

Altrimenti ci sono telecamere IP, del tipo bullet o dome, che permettono di zoomare, inquadrare particolari e roteare grazie a software specifici che vengono forniti all’acquisto e che “girano” anche sui dispositivi mobili. In tal caso, lo smartphone e il tablet diventano il terminale attraverso cui manovrare le telecamere e controllare gli ambienti da remoto.

Infine, ci sono telecamere di fascia molto alta che si azionano al movimento, anche queste, ovviamente, permettono il controllo da remoto.

Distributori di benzina e videosorveglianza h24

Gli impianti di videosorveglianza vengono per lo più utilizzati nelle attività commerciali o professionali, anche se negli ultimi anni, grazie all’abbassamento dei costi, sono impiegati anche nelle realtà domestiche.

I sistemi più costosi, però, rimangono appannaggio delle realtà professionali, vuoi per il costo vuoi per le specifiche tecniche e uno degli ambiti in cui vengono più utilizzati sono le pompe di benzina. Qui i sistemi di videosorveglianza vengono installati in quanto i furti sono all’ordine del giorno, ma anche perché con le pompe self service, è importante garantire sicurezza h24, anche agli avventori.

In una pompa di benzina, un buon impianto di videosorveglianza può fungere innanzitutto da deterrente e scoraggiare i malintenzionati a compiere atti di vandalismo o altro, ma è chiaro che in questi casi un sistema di videosorveglianza deve fare di più. Per questo motivo è importante che le telecamere siano di fascia alta e abbiano funzioni particolari che permettano di riconoscere anche i dettagli: macchine e persone devono essere ben riconoscibili e i dettagli ben visibili.

Purtroppo non tutte le pompe di benzina sono attrezzate nel modo giusto: vecchi distributori hanno ancora impianti vecchi e privi di videoregistratori, così si limitano al controllo in tempo reale e non danno la possibilità di risalire all’identità dei malintenzionati o alle targhe dei mezzi nel caso dovesse esserci qualche sabotaggio o furto durante le ore notturne.
Spesso l’aggiornamento degli apparecchi non viene fatto perché ritenuto troppo costoso, nulla di più falso! Un sistema di videosorveglianza con cavi coassiali, anche se datato, è già predisposto per essere aggiornato e integrato con un DVR e telecamere di ultima generazione. In questo modo si può avere un sistema di videosorveglianza adeguato alle esigenze, ma allo stesso tempo moderno ed funzionale!

Impianto di videosorveglianza domestico economico

La progettazione e l’installazione di un impianto di videosorveglianza necessita di tanti elementi, apparecchi e accessori, ma questo non vuol dire per forza spendere troppo.

Oggiogiorno le videocamere analogiche entry level sono disponibili a prezzi bassi, ma nonostante questo riescono ad assicurare la sicurezza necessaria. Se poi si cerca soluzioni ancora più economiche, si può optare per le telecamere IP, che permettono di risparmiare sull’acquisto di videoregistratori e monitor, infatti grazie a questi prodotti progettare un sistema di videosorveglianza è vantaggioso e non dispendioso.

Esempio: un piccolo impianto domestico, che non ha bisogno di monitoraggio continuo come quello per un’azienda, necessita di poche telecamere, da scegliere tra quelle analogiche e quelle digitali.

Le telecamere analogiche necessitano di cavi coassiali, UTP o a fibre ottiche, di un digital video recorder per l’archiviazione delle immagini e di uno schermo per la visione, mentre le telecamere digitali, che hanno un prezzo leggermente più alto, offrono una risoluzione migliore, possono essere collegate al pc e permettono la visualizzazione delle immagini anche a distanza, grazie a una semplice connessione web, ma fanno risparmiare sull’acquisto di monitor e videoregistratori.

I prezzi di un impianto di videosorveglianza domestico sono contenuti, mentre si alzano leggermente se si necessita di telecamere per l’esterno, prodotti dotati di particolari protezioni che li difendono dagli agenti atmosferici.

Per risparmiare ulteriormente si può optare per kit di videosorveglianza, dotati di tutto il necessario per la realizzazione di un piccolo ed efficiente impianto domestico.

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