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Telecamere a circuito chiuso: tipologie e come funzionano

Scopriamo come funzionano le telecamere a circuito chiuso. Infatti i sistemi di videosorveglianza di questo tipo sono altamente consigliati per aumentare il grado di sicurezza nell’ambiente domestico. È importante installare delle telecamere di videosorveglianza in casa o nel luogo di lavoro, per avere l’opportunità di salvaguardare le persone che fanno parte del nostro ambito familiare, della nostra attività o le cose e il denaro contenuti nei luoghi che vogliamo proteggere. Molti ricorrono proprio all’installazione di telecamere a circuito chiuso.

Che cosa sono le telecamere a circuito chiuso

Le telecamere a circuito chiuso fanno parte di un sistema composto da più telecamere che danno la possibilità di riprendere un’immagine e di trasmetterla su un certo numero di monitor o di utilizzarla tramite un numero definito di videoregistratori.

In genere i sistemi a circuito chiuso si differenziano in due tipologie, che sono TVCC e CCTV. Ma perché si dicono a circuito chiuso e perché ci sono quei sistemi a circuito aperto? Anche tutto ciò va precisato, intendendo come sistema a circuito aperto quell’insieme di telecamere che, attraverso l’utilizzo di credenziali come indirizzo IP e password, permettono a chiunque di accedere e di vedere da remoto sia le immagini registrate che quelle riprese dalle telecamere in tempo reale.

La differenza fra le varie tipologie

Che differenza c’è fra i sistemi a circuito chiuso TVCC e CCTV? I sistemi di telecamere a circuito chiuso TVCC costituiscono dei sistemi di sicurezza passiva. Il loro compito in genere è quello di registrare immagini 24 ore su 24. Si dimostrano dei sistemi molto utili nel caso in cui si ha la necessità di monitorare determinati luoghi che sono oggetto di atti vandalici, di furti o di intrusioni.

Poiché le immagini vengono registrate costantemente, non si deve fare altro che analizzare ciò che è stato registrato, per cercare di avere informazioni in più su ciò che accade.

I sistemi a circuito chiuso CCTV, invece, vengono utilizzati soprattutto per delle zone che devono essere monitorate costantemente. Solitamente risultano piuttosto utili in aree importanti, come aeroporti, stazioni, banche. In genere per questo tipo di monitoraggio si utilizzano delle telecamere molto sensibili, che sono in grado di attivarsi anche quando c’è una differenza di illuminazione.

Tipologie e funzionamento di un allarme volumetrico per la casa

Che cos’è e come funziona un allarme volumetrico per la casa? In generale possiamo dire che l’antifurto volumetrico è un dispositivo pensato appositamente per rilevare, tramite degli specifici sensori di movimento, qualsiasi attività viene compiuta all’interno di uno spazio da proteggere. Non bisogna confondere, tra l’altro, l’antifurto volumetrico con quello perimetrale. Infatti l’antifurto volumetrico rileva attività che si svolgono all’interno di uno spazio, mentre l’antifurto perimetrale di solito si occupa di segnalare se una porta o una finestra siano state forzate dall’esterno.

I sensori volumetrici a infrarossi e quelli a microonde

Parlando di allarme volumetrico per la casa, dobbiamo distinguere vari tipi di tecnologia che vengono sfruttati a questo proposito. Per esempio abbiamo dei sensori volumetrici a infrarossi, che sono molto comuni.

Essi funzionano rilevando la temperatura circostante. Se un corpo caldo passa davanti ai sensori, immediatamente viene intercettato l’aumento della temperatura e queste informazioni vengono trasmesse alla centralina. Ecco perché per esempio un sensore volumetrico a infrarossi non andrebbe mai collocato vicino a degli impianti di climatizzazione.

I sensori volumetrici a microonde, invece, emettono una radiazione che rivela la posizione degli oggetti. Se uno di essi si sposta, si verifica un’alterazione delle microonde e il sensore invia un segnale alla centralina.

I sensori volumetrici a doppia tecnologia

Chi vuole avere una maggiore sicurezza e aumentare il grado di protezione degli ambienti può ricorrere ai sensori volumetrici a doppia tecnologia. Si tratta di un sistema molto innovativo che riesce a combinare due diverse tecnologie, che già abbiamo visto.

A livello pratico si combinano i meccanismi di funzionamento degli infrarossi e delle microonde. Tutto ciò è molto importante, perché l’allarme scatta soltanto quando i due tipi di sensori rilevano un’anomalia che viene segnalata da entrambi. Quindi così si riduce la possibilità che ci siano dei falsi allarmi.

Che cosa vuol dire sensore volumetrico pet immune

Dicevamo a proposito dei falsi allarmi, che vengono evitati anche grazie al fatto che a volte i sensori volumetrici sono pet immune. Vuol dire che ci troviamo in presenza di rilevatori che sono già regolati per non far scattare l’allarme quando si è in presenza di piccoli animali domestici, come cani e gatti.

Allarme per garage: quale e come scegliere

Anche il garage rappresenta uno spazio che dobbiamo dotare della giusta protezione. Ecco perché in questo senso può essere molto utile uno specifico allarme per garage collegato ad un antifurto. Infatti spesso ci dimentichiamo questa parte importante, che si rivela ancora più determinante se il garage è collegato alla casa. Gli stessi malintenzionati lo sanno bene e non è affatto difficile appurare se stiamo trascurando questo elemento. Per cui procurarsi un buon allarme per garage può fare anche la differenza per quanto riguarda una casa sicura, che diventa un luogo protetto per tutta la famiglia.

Allarme per garage dipendente o indipendente dalla casa?

Se dobbiamo installare un allarme per il garage, ci possiamo fare la domanda se vogliamo utilizzare un antifurto completamente dedicato oppure se vogliamo estendere la protezione già garantita dall’antifurto per la casa anche al garage.

La scelta dipende da molti fattori e, da questo punto di vista, incide anche il budget che abbiamo a disposizione. L’estensione dell’antifurto della casa, per avere una copertura anche nel garage, potrebbe rappresentare la soluzione meno economica.

Inoltre certo rappresenta anche una comodità, anche per ciò che riguarda la gestione, per gli aspetti che hanno a che fare con l’attivazione e la disattivazione dell’antifurto.

Installare invece un allarme per garage indipendente ci consente di risparmiare a livello economico, però abbiamo la necessità di gestirlo singolarmente, quindi a parte rispetto all’antifurto che abbiamo installato in casa.

Se il garage è lontano da casa?

Ci sono delle soluzioni e delle alternative da considerare opportunamente anche nel caso in cui abbiamo bisogno di installare un allarme per garage e quest’ultimo ambiente si trovi lontano da casa. Allora in questo caso bisogna dotarsi di un antifurto indipendente, realizzato appositamente per il box.

In genere i kit antifurto predisposti per queste zone sono molto utili e non dobbiamo nemmeno spendere troppo. Un’idea potrebbe essere quella di installare anche un sensore magnetico nell’apertura del garage, in modo che sia tutto più facilmente gestibile attraverso l’attivazione con una chiave.

Anche in questo caso i costi sono variabili e dipendono molto dal livello di sicurezza che vogliamo raggiungere. È chiaro che un livello di protezione maggiore comporta più spese, però ne possiamo guadagnare in termini di tranquillità.

Come funziona un allarme wireless anti jamming?

I ladri sempre di più usano il jammer, per cui è molto importante riuscire a difendersi anche grazie all’uso di un allarme wireless anti jamming. Ma che cos’è esattamente il jammer? Si tratta di apparecchi che sono noti anche come disturbatori di segnale e che vengono utilizzati dai malintenzionati per interferire con il funzionamento degli impianti antifurto. Quando sentiamo parlare di questi apparecchi possiamo essere molto impauriti, perché ci sentiamo più insicuri. Eppure abbiamo la possibilità di difenderci grazie alle innovazioni tecnologiche che i sistemi di sicurezza mettono oggi a nostra disposizione, come può essere, per esempio, nel caso dell’allarme wireless anti jamming.

Come può interferire il jammer negli impianti antifurto

Il problema certo si pone di più per gli antifurto wireless, che sempre di più sono installati nelle abitazioni. Infatti dobbiamo ricordare come le centraline di questi impianti senza fili riescono a comunicare con i sensori attraverso onde radio.

Nel caso in cui avviene un’effrazione o un tentativo di intrusione, la centralina invia una chiamata GSM, avvertendo, oltre che le forze dell’ordine dove previsto, anche il proprietario dell’abitazione attraverso il telefono.

Con i jammer, questi apparecchi che sono capaci, come abbiamo precisato, di interferire con gli allarmi wireless, i malintenzionati, attivandoli nelle vicinanze di un’abitazione in cui vogliono introdursi, interferiscono nella trasmissione delle onde radio.

Questo comporta delle conseguenze da non sottovalutare, perché la relativa intrusione, anche se viene rilevata dai sensori, non può essere comunicata alla centralina. Quindi accade che non viene azionato l’allarme e non scatta nemmeno la sirena.

Come difenderci con i sistemi anti jammer

Alcune centrali wireless sono dotate di una funzione anti jamming apposita, in modo da riuscire comunque a garantire un certo grado di sicurezza per la nostra abitazione anche quando i malintenzionati usano i sistemi jammer per interferire con la comunicazione.

I sistemi anti jamming sono capaci di rilevare una situazione di saturazione prolungata dei canali radio normalmente utilizzati per comunicare con i sensori oppure possono essere progettati e messi a punto per accorgersi di un’assenza di comunicazione bidirezionale. È proprio in questo caso che i sistemi anti jamming si attivano, generando un allarme antisabotaggio.

I tipi di antifurto da installare per la sicurezza della casa

La scelta di installare un antifurto per proteggere la casa è ormai diventata molto comune. In commercio esistono tantissimi prodotti di questo tipo, che si possono scegliere come sistemi di sicurezza. Spesso proprio per questo motivo molti incorrono difficoltà nello scegliere i tipi di antifurto più adatti per la loro abitazione. Vogliamo dare alcuni consigli che riguardano proprio la scelta dei tipi di antifurto per l’abitazione, non perdendo mai come punto di riferimento le necessità che cambiano a seconda delle esigenze personali e in base alle caratteristiche dell’immobile. Infatti questi due punti rappresentano una soglia davvero fondamentale, che non deve essere sottovalutata.

Come si compone un antifurto

È vero che ogni antifurto per la casa ha le sue caratteristiche specifiche, però, volendo parlare di tipi di antifurto, non possiamo negare come ogni impianto di sicurezza debba avere delle componenti di base che non possono mancare.

Innanzitutto la centralina, che costituisce il cuore di tutto l’impianto ed è fondamentale per la sua gestione. Poi ci sono i sensori di movimento, che possono essere da esterno oppure da interno. Ma almeno quelli da interno non possono assolutamente venire meno, perché si possa mettere in atto tutta l’efficacia dell’antifurto.

Servono poi i sensori per porte e finestre, per proteggere i punti di accesso più vulnerabili della nostra abitazione, un telecomando e una sirena che con il suo suono possa fare anche da elemento dissuasore.

È meglio un antifurto cablato o un antifurto wireless?

Esistono due tipi di antifurto per la casa fra i quali si può fare una distinzione. Si tratta dell’antifurto cablato e dell’antifurto wireless. In che cosa consiste la loro differenza? Molti si chiedono per esempio se sia meglio installare un antifurto con fili oppure uno senza fili.

Non c’è una risposta univoca a questa domanda, perché mentre una volta si riteneva che l’antifurto cablato potesse costituire la scelta migliore, oggi le ultime innovazioni tecnologiche hanno reso possibile avere dei prodotti di qualità anche fra gli antifurti senza fili.

Questi ultimi sono facili da installare e spesso esistono anche dei kit predisposti che rendono più semplice il montaggio. Per essi, a differenza degli antifurti cablati, non occorre realizzare delle opere murarie.

Come funzionano i sistemi antintrusione per le persiane

Per evitare furti in casa in seguito ad effrazioni sarebbe importante ricorrere a dei sistemi di antintrusione per le persiane. Infatti gli antifurto che coprono un’intera area a volte possono non essere sufficienti e bisognerebbe integrarli con dei sistemi che sono in grado di bloccare i punti di accesso alla nostra casa, come appunto le finestre, quindi le persiane. Esistono dei sistemi molto accurati che permettono di mettere in sicurezza gli infissi e di renderli più difficili da manomettere. Per esempio ci sono i modelli magnetici che possono risultare molto utili.

I metodi tradizionali per bloccare le persiane

Non tutti hanno fatto la scelta di utilizzare sistemi tecnologici per il blocco delle persiane. C’è chi ancora, invece, fa riferimento a dei sistemi di tipo tradizionale per cercare di aumentare la sicurezza relativa alle finestre.

Per esempio c’è chi utilizza la spranga semplice oppure chi fa riferimento alla spranga a cilindro, che è più robusta e che si serve di un cilindro in grado di regolare l’azionamento dei puntali.

Altri sistemi di protezione, sempre facendo riferimento a quelli tradizionali e non tecnologici, possono essere costituiti dai catenacci. Di solito in questo ambito si distinguono due tipi di catenacci, quelli orizzontali e quelli verticali.

Poi ci sono delle forme di protezione più moderne rappresentate dai blocca scuri, anch’essi suddivisibili in varie categorie.

Gli antifurto contro le intrusioni dalle persiane

Eppure le soluzioni tecnologiche per contrastare le intrusioni in casa dalle persiane ci sono. Abbiamo parlato precedentemente per esempio a questo proposito degli antifurto magnetici. Essi si collocano direttamente sugli infissi e non sono adatti soltanto per le finestre, visto che si prestano molto bene ad aumentare anche il livello di sicurezza delle porte d’ingresso della casa.

A livello di funzionamento agiscono creando un collegamento magnetico fra i due battenti. Nel momento in cui il circuito magnetico viene interrotto a causa dell’intrusione di un malintenzionato, i sensori trasmettono il segnale alla centralina dell’antifurto che attiva l’allarme.

Così il proprietario dell’abitazione è avvisato del tentativo di effrazione e può allertare tempestivamente le forze dell’ordine per l’intervento presso la sua casa oppure può intervenire direttamente a mettere in fuga i ladri.

Videocitofono senza fili: le caratteristiche e la gestione dei video

L’aspetto della videosorveglianza è sempre più importante per la sicurezza in casa. Nella videosorveglianza rientra anche il videocitofono senza fili. Si tratta di un dispositivo che permette di parlare direttamente con la persona che c’è alla porta, senza per forza dover aprirla. Prima di far entrare persone in casa, così abbiamo l’opportunità di guardare esattamente di chi si tratta. In questo senso il videocitofono è molto comodo ed utile e, se scegliamo un modello wireless, non dobbiamo nemmeno realizzare opere in muratura per poterlo installare.

Le caratteristiche dello schermo

Nello scegliere un videocitofono senza fili dobbiamo considerare innanzitutto le caratteristiche dello schermo. Sono molti gli aspetti che entrano in gioco in questo senso. Ci sono per esempio dei display che trasmettono le immagini in bianco e nero e ci sono quelli che, invece, riescono ad estrarre delle immagini a colori.

Inoltre poi c’è l’elemento della grandezza, che ci porta a decidere se vogliamo uno schermo grande, piccolo o medio, ma questo fattore dipende anche dallo spazio che abbiamo a disposizione.

C’è chi vuole lo schermo normale e c’è chi invece preferirebbe avere uno schermo ultrapiatto. Anche questa è una caratteristica importante, perché comunque lo spessore influisce sul design che possiamo avere a disposizione.

Ci sono dei kit predisposti per il videocitofono che presentano non soltanto un unico schermo, ma più di uno, per dare la possibilità a più persone di gestire e controllare le immagini contemporaneamente. Per esempio si potrebbe decidere di installare anche due o tre schermi.

L’installazione e la gestione dei video

Alcuni erroneamente credono che sia molto complicato installare un videocitofono. Non è così, anche perché i tecnici specializzati sanno come procedere in maniera sicura. In fin dei conti basta installare l’unità esterna e quella interna con normali viti, per poi associare il tutto al Wi-Fi, con la possibilità di connettere il videocitofono anche allo smartphone.

Nei più recenti videocitofoni c’è anche la possibilità di memorizzare i video. Per questa caratteristica dobbiamo stare attenti, perché la memorizzazione può essere gratuita, ma certe volte per archiviare le immagini è richiesto di abbonarsi a qualche servizio in particolare. Di conseguenza teniamo presente anche il budget che abbiamo a disposizione.

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